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Il carcere oggi secondo Livio Ferrari

Una profonda - e amara - riflessione

Il carcere oggi secondo Livio Ferrari

Esce il nuovo libro di Livio Ferrari dedicato al sistema delle carceri in Italia. Il volume, edito da Apogeo è “Il carcere in Italia oggi - Una fotografia impietosa”.

Le carceri italiane, come quelle di ogni Paese, sono lastricate di violenza, dentro un elenco di vittime, ed è ormai dimostrato che le leggi da sole non sono sufficienti a tutelare le persone che hanno perso la libertà, in quanto il carcere è un luogo così chiuso che parlare di trasparenza, quella che invece dovrebbe esserci in quanto siti di esecuzione della giustizia, è impossibile ed impraticabile, i muri che lo determinano sono il primo e fondamentale elemento di lontananza dalla città libera e dalle garanzie di rispetto dei diritti.

C’è, tra l’altro, una domanda da porsi: dei quasi tremila morti e milleottocento suicidi da inizio secolo, non dimenticando le migliaia di atti di autolesionismo e le innumerevoli violenze che quotidianamente si determinano negli istituti della reclusione nel nostro Paese, non ci sono responsabili? Nel libro è citato l’articolo 27 della Costituzione, che recita, tra l’altro: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”, questo stride in maniera drammatica con le morti e violenze che continuano a segnare le esistenze carcerate da rendere ancora più evidente quanto affermato già nel 2012 dal “manifesto No Prison”, indicano anche che siamo in ritardo per modificare l’attuale assetto dell’esecuzione ed è perciò più che doveroso fare un salto di paradigma”.

Livio Ferrari, giornalista, scrittore e cantautore, esperto di politiche penitenziarie, fondatore e direttore dal 1988 dell’associazione di volontariato “Centro Francescano di ascolto” di Rovigo, fondatore e portavoce del “Movimento No Prison”, dal 2019, direttore responsabile della rivista dei detenuti del carcere di Rovigo “Prospettiva Esse”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    12 Marzo 2024 - 08:06

    quello che l'autore del librio evita volutamente di dire,è una cosa ovvia: perchè quei soggetti sono in galera?? chio ha sbagliato.DEVE pagare il debito alla societa'!! inutlie pensare che le carceri siano degli hotel stellati...guardini che succede in altri paesi..denominate civili

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