VOCE
lendinara
16.04.2024 - 15:00
Un pomeriggio di emozioni, quello di domenica, al teatro Ballarin per la ricostruzione delle fasi drammatiche del processo per l’eccidio di Villamarzana.
“Quando una piéce teatrale - ha commentato Laura Cestari, consigliere regionale - termina con una platea che, uno spettatore dopo l’altro, si alza in piedi mentre sul palco vengono scanditi i nomi dei martiri dell’eccidio di Villamarzana e in sottofondo cresce l’adagetto della sinfonia 5 di Gustav Mahler, tutta la storia del nostro Polesine la tocchi attraverso le corde dell’emozione ed è pericoloso guardarsi negli occhi, perché scattano lacrime vere e abbracci autentici”.
In scena, una ricerca storica tradotta in testo dall’avvocato Lorenzo Pavanello, sul palco con altri avvocati e non attori, Ezio Conchi, Gianfranco Munari e Lucia Pollato, imputati Stefano Caranti, Marco Nadalini, Azzalin Andrea e Claudio Moretti, i giurati Paolo Guolo e Paolo Tegani in una platea al completo di persone vere.
Parenti e conoscenti di quei martiri, giovani a cui è stato dedicato questo racconto, sindaci e amministratori della Regione, della Provincia di Rovigo e dei Comuni, tutti uniti in un momento intenso di commozione, di unione, di appartenenza alla stessa terra. “Su una cosa dobbiamo avere una certezza granitica - ha detto a fine spettacolo l’avvocato Pavanello - la libertà è fatta di pluralismo, di contraddittorio, di confronto, così come si è visto il confronto nel processo che abbiamo rappresentato. La civiltà comporta che ci debba essere anche la difesa e che ogni imputato vada giudicato per le sue personali responsabilità. Questo differenzia i paesi liberi dai paesi barbari e autoritari”.
In scena, per la regia di Ferdinando De Laurentis, è stato rappresentato il processo di 7 dei 15 autori dell’eccidio di Villamarzana avvenuto il 15 ottobre 1944. Il processo si tenne davanti alla corte d’assise straordinaria di Rovigo tra il 27 novembre e il 5 dicembre 1945. La strage di Villamarzana ebbe una grande risonanza mediatica per la sua efferatezza. “Si vuole mantenere vivo il ricordo di questo episodio fondamentale della storia non solo del Polesine, ma dell’intera nazione - scrive Silvia Lezziero, promotrice dell'evento, past president del Lions Club Badia Adige Po - divulgando con ogni mezzo necessario questo ricordo che appartiene e deve appartenere a tutti noi. Per questo seguiranno podcast audio e video che saranno realizzati e divulgati prossimamente per cui si ringraziano i cameramen Claudio Tacchi e Sebastiano Torelli oltre ad Erasmo Bordin per le musiche nonché la moglie Giovanna Bellucco che dal pubblico ha interpretato la mamma di un martire”.
Ringraziamenti particolari dagli organizzatori per i patrocini e la partecipazione alla Regione Veneto, della Provincia di Rovigo, il Comune di Villamarzana, nonché i comuni di Castelguglielmo e San Bellino, Fiesso, Polesella e Frassinelle presente coi ragazzi delle scuole, della città di Lendinara che ha messo a gratuita disposizione il Teatro Ballarin, dell’ordine degli avvocati di Rovigo, del consolato provinciale Maestri del Lavoro di Rovigo e del comitato Palatucci oltre agli sponsor ovvero le attività dei comuni di Badia Polesine, Lendinara, Polesella e Rovigo che hanno reso possibile l’evento.
Lezziero conclude: “Il nostro club, in collaborazione con i Lions club for Pets Rovigo e Santa Maria Maddalena Alto Polesine e col governatore del distretto Giorgio Brigato, presente in prima fila all’evento ha sposato l’iniziativa di riproporre le fasi drammatiche del processo e continuerà a farlo affinché divenga materiale didattico divulgabile soprattutto alle scuole e ai nostri giovani”.
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