VOCE
la mostra
13.05.2024 - 19:40
Oggi all’Archivio di Stato l’inaugurazione della mostra dedicata a Giacomo Matteotti. “L’Arte come ricordo e memoria” aprirà oggi alle 17 e si concluderà il 28 maggio, una mostra che comprende opere dedicate a Matteotti e le tavole di un fumetto che ripercorre il suo ultimo intervento al parlamento.
Un allestimento particolare e che va a braccetto con l’arte e il fumetto, quindi. Fra i promotori della mostra Luciano Zerbinati.
Per il centenario della morte di Matteotti ci sono state e ci saranno molte iniziative. La sua è senza dubbio originale e interessante, come le è venuta l'idea?
“Ho sempre avuto una particolare attenzione per i centenari, essendo appassionato di storia. E quello legato a Matteotti è di fondamentale importanza per il nostro territorio, e la storia della Nostra Repubblica. Avevo 17 anni quando, nel 1961, andai a Torino per i 100 anni dell'Unità d'Italia. Poi nel 1998 per i 150 anni della Repubblica Veneta ebbi una sala al Correr per esporre i quadri del Giacomelli, oggi all'Archivio di Stato. Nel 2011, per i 150 anni sempre dell'Unità d'Italia, commissionai a Gianpaolo Berto la riproduzione del monumento più importante presente nelle 100 città d'Italia con la tecnica della incisione su lastra. Fu un lavoro enorme, che impegnò il maestro e molti suoi allievi. Delle cento copie firmate e numerate, una è stata donata all'Accademia dei Concordi. E ancora: nel 2019, in occasione dei 400 anni dalla nascita di Francesco Morosini, organizzai un convegno a Polesella a cui è seguito un libro che consegna alla pagina tutti gli interventi dei più grandi studiosi della vita del doge che fu proprietario della villa di Polesella. Nel 2021, settimo centenario della morte di Dante, assieme all'illustrazione dei novantanove canti, fatti su un'edizione limitata di copie della Divina Commedia da Amos Nattini nel 1921 e contenuti su un leggio di Gio Ponti, allestii in villa una stanza con i costumi delle tre donne di Dante, immortalate nella Divina Commedia: Francesca, Pia dei Tolomei e Beatrice. I costumi sono stati realizzati da Regina Shrecker, di cui poi ho fatto la mostra con i suoi ritratti dipinti da Andy Warhol. Questa mostra sarà prossimamente riallestita in villa”.
Non poteva mancare quindi la ricorrenza su Matteotti.
“Infatti. Quest'anno dovevo doverosamente ricordare i 100 anni dalla sua morte. Fatta questa premessa, ricordo che l'idea di realizzare un libro illustrato su Matteotti mi venne parlando con Gianpaolo Berto, visitando nel 2022 la tomba di don Minzoni ad Argenta. Comunque questo argomento è ben raccontato nel libro che, assieme alla mostra, sarà presentato a Villa Badoer il 31 maggio prossimo”.
Fra gli anniversari non è mancato quello sull’alluvione del Polesine.
“Nel 2011, in occasione dei 50 anni dalla grande alluvione, collaborai alla mostra ‘Il Po in controluce’ prestando molti quadri della mia collezione”.
Quali altri iniziative pensa di sviluppare in merito agli anniversari?
“Quest'anno va ricordato il settimo centenario delle morte di Marco Polo e leggendo il Milione si imparano tante cose per cui, per l’occasione, inviterei qualche storico a parlarne in Villa Morosini. Per il futuro vorrei sperare di essere ancora attivo su qualche iniziativa, ma all'orizzonte, a parte i 40 anni dalla morte di Antonio Bisaglia, che pure andrà doverosamente ricordato, non ho per ora alcun progetto se non quello di valorizzare i grandi pittori che sono nati in questa nostra provincia. Proverò con una mostra su Benvenuto Tisi da Garofolo, dando una maggiore visibilità al suo museo virtuale, il Muvig di Canaro, dove sono anche conservate più opere della mia collezione. Naturalmente, l’obiettivo resta quello di valorizzare i tanti artisti polesani, a partire da Mario Cavaglieri e Gianpaolo Berto, che sono stati e restano artisti fondamentali per questa provincia e per i quali ho pubblicato importanti cataloghi. Lungo sarebbe l’elenco dei tanti artisti polesani famosi e di cui ho diverse opere e che andrebbero ricordati con una grande mostra in uno spazio pubblico e per questo obiettivo mi metto a disposizione se qualche istituzione me lo chiederà”.
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