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Premio Raise, versi e prosa in veneto

Sul podio per la poesia Merlin di Bovolone, per il testo prosaico trionfa Sembenini di Pastrengo

Premio Raise, versi e prosa in veneto

La 31esima edizione del premio letterario Raise, dedicato ai dialetti di lingua veneta nelle composizioni poetiche, di prosa e teatrali, ha impreziosito l’offerta culturale del Comune di Arquà Polesine lo scorso sabato pomeriggio, alla presenza di molte autorità, oltre che di docenti e alunni degli istituti partecipanti.

Il primo premio della poesia è andato a Flavia Merlin di Bovolone, il secondo a Grazia Binelli da Rovereto e medaglia di bronzo per Silvana Pantano di Treviso. La prosa vede trionfare Giorgio Sembenini da Pastrengo, mentre al secondo posto è arrivato Giuseppe Segalla di Lugo di Vicenza; terzo classificato, Silvano Salvi da Ponzano Veneto. La prima edizione della sezione del teatro veneto è andata a Annalisa Pasqualetto Brugin di Mestre, mentre la prima classificata per i Veneti nel Mondo è di Rijeka in Croazia, Tiziana Dabovic.

Ad accogliere il pubblico, all’interno della cornice del Castello Estense, la sezione giovanile del gruppo “Musici e Sbandieratori arquatesi”, con la presenza di tre attuali campioni d’Italia, accompagnati da figuranti in costumi Estensi gentilmente messi a disposizione dal Palio dei Ochi. Gli autori, provenienti da tutta la regione, con anche lavori premiati arrivati da Oltralpe, hanno potuto ricevere i capolavori artistici della vetreria d’arte dei fratelli Tomanin di San Bellino. Per i segnalati, invece, un altro omaggio: le opere pittoriche del rodigino Paolo Zambonin. Ad allietare la cerimonia, condotta da Luigi Carlesso, segretario del premio, le voci degli attori di Proposta Teatro Collettivo, oltre alla chitarra di Marco Baratella del conservatorio Venezze.

Non solo: l’arquatese Alessandro Zoppellari ha dedicato al premio segnalibri originali. “Zoppellari esprime i propri sentimenti verso la terra polesana ricercando profondi segreti” ha commentato Carlesso. Il sindaco Enrico Serafin ha tagliato il nastro della mostra, curata dal liceo Celio-Roccati con il professore Andrea Pizzo, al Centro studi etnografici Vicentini.

Anche quest’anno la giuria, il cui presidente onorario è Ivo Prandin, è stata guidata da Natalia Periotto Gennari ed era formata da Fulvio Capostagno, Antonio Gardin, Francesco Lanzoni, Gabriella Monesi, Enrico Zerbinati, con l’ingresso di Alberta Silvestri Mampreso. Oltre al Roccati, tanti gli istituti scolastici che hanno contribuito: l’Istituto Costa-Fratta, il liceo Paleocapa di Rovigo, il liceo Cotta di Legnago, premiati da Giorgio Lazzarini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo. Tra gli interventi più importanti, quelli di Michele Cortellazzo dell’Accademia della Crusca, Andreina Milan per Fondazione Cariparo, Lodovica Mutterle per l’Accademia dei Concordi, Maria Grazia Faganello come presidente del Conservatorio Venezze, Luigi Nadalet, storico di Nizza, David Vicentini del Centro Vicentini, Sandro Tomanin per la vetreria.

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