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Una crepa per uscire dalla stanza

Il problema è tragicamente esploso tra i giovani dopo la pandemia. “Ma si può superare”

Una crepa per uscire dalla stanza

Marco Crepaldi sarà protagonista di un importante convegno dedicato al problema dell’“hikikomori”, dal titolo “Tra le crepe della stanza. Il ritiro sociale degli adolescenti”: l’appuntamento è fissato per domani sera, alle 20, al teatro Ballarin di Lendinara.

“Hikikomori” è un termine giapponese che significa “stare in disparte” ed è entrato nell’uso comune anche in Occidente per indicare chi decide di ritirarsi in modo più o meno consapevole e volontario dalla vita sociale per lunghi periodi, alle volte anche anni. Rinchiusi nella propria abitazione, questi soggetti evitano ogni tipo di contatto diretto con il mondo esterno, in una condizione che finisce inevitabilmente per influire anche sulla sfera familiare, oltre che amicale e relazionale.

Il fenomeno, conosciuto e studiato in Italia da diversi anni, è esploso durante e dopo la pandemia da coronavirus, mostrando ripercussioni che avranno strascichi nel giro dei prossimi anni. “Alla base di questa condizione c’è un disagio adattivo sociale - spiega lo psicologo Marco Crepaldi, fondatore dell’associazione Hikikomori Italia - molti giovani di oggi sperimentano una forte ansia sociale, faticano a relazionarsi con i loro coetanei e ad adattarsi alle aspettative del contesto in cui si trovano a vivere. Sono spesso ragazzi di sesso maschile molto intelligenti ma dal carattere introverso e introspettivo, sensibili e inibiti socialmente, convinti di stare meglio da soli, lontani da tutti”.

Di tutto questo, Crepaldi parlerà domani sera al Ballarin. Dopo i saluti istituzionali di Marinella Mantovani (vicepresidente del Csv di Padova e Rovigo), Francesca Zeggio (sindaco di Lendinara), Elisa Baissarda (associazione Guerrieri invisibili), Miriam Enrica Rossi (associazione Comete), Fondazione Cariparo e Claudio Ronda (direttore artistico di Fabula Saltica), Crepaldi salirà sul palco per tracciare il profilo del giovane hikikomori, pensando di parlare a un pubblico formato soprattutto da genitori, educatori, insegnanti, formatori, professionisti del suo stesso settore.

Obiettivo è condividere elementi comuni di diagnosi (anche se in Italia non se ne parla come patologia ma come sintomo, condizione), per permettere a chi si dovesse trovare a contatto con un ragazzo o una ragazza in una condizione simile di riconoscerne precocemente i segnali e attivare una “risposta educativa speciale”, interessando i primi soggetti che ne vengono toccati, ovvero la famiglia, la scuola e la rete di amicizie e conoscenze.

A seguire, la compagnia Fabula Saltica porterà sul palco lo spettacolo di danza contemporanea “Spegnere la luce”.

L’ingresso al teatro è completamente gratuito, previa registrazione online.

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