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Le ville venete regalano emozioni

Un “viaggio antico lungo le rive dell’Adige” guidati dalla penna di Cantarutti e le foto di Sitran

Le ville venete regalano emozioni

Evento culturale destinato sicuramente a lasciare il segno negli annali della città: questa sera alle 18, al teatro Ferrini, viene presentato il libro “Ville Venete - Emozioni di un viaggio antico lungo le rive dell’Adige” scritto da Luca Azzano Cantarutti e impreziosito dalle foto di Marco Sitran. Introduce e coordina la giornalista Alessandra Capato, ingresso libero.

Un libro che, almeno in parte, raccoglie il testimone di Gianfranco Scarpari, proprio nel centenario della nascita dell’Ingegnere, quando nella premessa di un’opera con lo stesso titolo, uscita ormai 44 anni fa, scrisse: “Dedico questo libro a tutti i veneti della nuova generazione nella speranza che vi trovino un modesto stimolo per guardare, con amore sempre più vivo, la storia civile della loro terra”.

Invito, o meglio, una sfida, raccolta da Cantarutti e Sitran per un libro particolare dove l’avvocato/scrittore e il fotografo professionista accompagnano il lettore in un viaggio meraviglioso tra storia, cultura, architettura, tradizioni, personaggi più o meno illustri e noti. Ma con una bussola ben chiara che ancora non si trova su Google map: scoprire e valorizzare l’identità veneta attraverso un patrimonio universale di inestimabile valore che tutto il mondo invidia.

Tutto parte da un manager quando scopre un antico carteggio fra il proprio avo, il patrizio veneziano Daniele Bragadin, e l’amata, la nobile vicentina Luisa Negri: così decide di intraprendere quel viaggio che i due percorsero nel Settecento. I due nobili si scambiano lettere con il racconto degli eventi, fra allusioni esoteriche e considerazioni politiche, e la promessa di tenerezze all’appuntamento che si danno a Venezia, meta del loro viaggio in parallelo.

“Questo libro racconta emozioni – scrive Alessandra Capato nella prefazione - Le emozioni di un viaggio antico, quello di due amanti che si cercano, si rincorrono prefigurandosi la dolcezza dell’incontro, ormai prossimo, in una Venezia trionfante nelle arti ancorché giunta alla fine di una epopea meravigliosamente avventurosa”.

E ancora: “Un viaggio che si flette da una all’altra sponda del fiume Adige, nello Stato da Tera della Serenissima Repubblica di Venezia che i nobili protagonisti percorrono soffermandosi nelle ville, ora maestose ora generose di sobria ospitalità, che puntellano il placido corso d’acqua. Un viaggio – prosegue Alessandra Capato - che abbiamo ripercorso con entusiasmo a distanza di secoli, ritrovando le architetture d’un tempo con le mutazioni dettate da gusti personali o, talvolta, da incuria. Soprattutto, però, raccogliendo le confidenze che gli attuali amorevoli custodi (così mi piace chiamare le casate succedutesi nelle Ville, più che con il termine proprietari che vincola ad un aspetto economico) di questo patrimonio mi hanno svelato in riferimento alle vicende familiari e storiche”.

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