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Meccanica in calo, presto il Ccln

I dati di Confindustria

Meccanica in calo, presto il Ccln

L’attività produttiva nel settore metalmeccanico del Veneto Est conferma la fase di debolezza. Secondo l’analisi congiunturale di Confindustria Veneto Est, nei primi sei mesi del 2024 la variazione è del -2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le esportazioni del comparto metalmeccanico hanno registrato nel primo semestre una contrazione del -4,8%.

Intanto si guarda al rinnovo del contratto di settore. Si è tenuto a Padova, nella sede di Confindustria Veneto Est, l’incontro tra le imprese del gruppo metalmeccanico e il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi che ha aggiornato sull’andamento della trattativa di rinnovo del contratto e ha illustrato la proposta di Ccnl Esg presentata da Federmeccanica ed assistal alle organizzazioni sindacali il 10 ottobre scorso. Sono intervenuti Antonella Candiotto, presidente gruppo metalmeccanico di Confindustria Veneto Est, e Antonio Pescosolido, dirigente relazioni industriali di Federmeccanica.

L’incontro ha approfondito il tema del rinnovo contrattuale, con particolare attenzione alle dinamiche delle province raccolte in Confindustria Veneto Est: Padova, Treviso, Venezia e Rovigo. Un’area vasta tra le prime in Italia per rilevanza dell’industria metalmeccanica, con oltre 12.600 unità locali e circa 132 mila addetti attivi, pari al 56% e al 53,2% rispettivamente del totale regionale del settore. Tutte le garanzie e i benefici previsti nell’ultimo contratto vengono confermati nella proposta di Federmeccanica, che aggiunge ulteriori trattamenti migliorativi: più sostenibilità - più solidarietà - più tutele - più inclusione - più benefici economici. Viene previsto il mantenimento del meccanismo di adeguamento retributivo all’andamento dell’inflazione che nel periodo di vigenza del ccnl 2021 ha determinato un adeguamento dei minimi tabellari pari a 310 euro lordi al livello C3.

In aggiunta, tra i punti qualificanti si segnala: il riconoscimento di 700 euro lordi annui a fronte di un margine operativo lordo su fatturato superiore al 10%; l’innalzamento dei flexible benefits a 400 euro a regime nel caso in cui gli attuali 200 euro vengano destinati a servizi con valore sociale e ambientale; la tutela dell’autosufficienza con copertura assicurativa gratuita; il miglioramento delle prestazioni di assistenza sanitaria integrativa; le misure di indirizzo per le assunzioni destinate al personale femminile; più sicurezza sul lavoro; più conciliazione vita lavoro.

“La proposta di Federmeccanica non solo risponde alle principali richieste del sindacato ma è un ulteriore passo verso i bisogni delle persone di oggi e di domani - dichiara Antonella Candiotto, presidente gruppo metalmeccanico di Confindustria Veneto Est - La situazione congiunturale del comparto metalmeccanico è complicata, fortemente esposta a pressioni competitive e marginalità molto ridotte. In questo senso, fondamentale è anche il mantenimento e l’implementazione di determinate azioni a livello nazionale, su tutte la riduzione del cuneo fiscale”. “Il Ccnl esg è un insieme di elementi, come tasselli che compongono un mosaico - dichiara Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica -. Si va dagli aspetti sociali-solidaristici, alla formazione e alla sicurezza sul lavoro, agli aspetti ambientali, fino alla governance sugli appalti e la partecipazione”.

Dal punto di vista della struttura produttiva, l’area vasta Padova, Treviso, Venezia, Rovigo raccolta in Confindustria Veneto Est è tra le prime in Italia per rilevanza dell’industria metalmeccanica, con oltre 12.600 unità locali e circa 132 mila addetti attivi, pari al 56% e al 53,2% rispettivamente dell’intero settore del Veneto (22.587 unità locali, 247.555 addetti). È tra le aree leader nazionali per quanto riguarda i prodotti in metallo (oltre 57 mila addetti), i macchinari e apparecchi (59 mila addetti) ed è ai primi posti relativamente ai mezzi di trasporto (9 mila addetti) e alla metallurgia (6 mila addetti). Il valore delle esportazioni generato dal metalmeccanico si attesta ad oltre 17 miliardi di euro nel 2023 (circa metà dell’export regionale del settore).

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