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I pensieri diventano impronte

Per il Giorno della Memoria

I pensieri diventano impronte

Originale e alquanto significativa l’iniziativa promossa dal movimento civico Impegno per il bene comune per celebrare il “Giorno della memoria”. Ibc ha preso spunto dalle parole della senatrice Liliana Segre, la quale ha recentemente manifestato la grande preoccupazione che la tragedia della Shoah venga dimenticata, motivata dal venir meno dei testimoni diretti che l’hanno vissuta.

E allora è nata l’idea di raccogliere una serie di testimonianze, soprattutto da parte dei più giovani, sul senso del 27 gennaio. Pensieri, osservazioni, riflessioni che sono diventate “impronte” per il “Giorno della memoria”: tutti i bigliettini compongono un grande mosaico, affisso sulla vetrata della sede che si affaccia in piazzetta san Nicola. L’idea è stata lanciata da Ilaria Castagno ed Emanuela Carlini ma subito è stata accolta favorevolmente da tutto il movimento. E così l’iniziativa si è propagata attraverso i social: la risposta è stata grande, ben oltre le attese.

Scrive Sofia: “Il Giorno della memoria è un momento importante per ricordare l’Olocausto e per riflettere sulle atrocità commesse durante quel periodo. Non dobbiamo mai dimenticare le vittime innocenti e le sofferenze che hanno vissuto. La memoria è fondamentale per evitare che simili tragedie si ripetano. E’ nostro compito, soprattutto come giovani, continuare a educare e sensibilizzare gli altri, perché l’indifferenza è il vero nemico della giustizia”. Ammonisce Lisa: “Abbiate memoria di quello che è stato e che non dovrà essere più. Fatelo con chiunque: amici, parenti e conoscenti. E’ l’unico mezzo che abbiamo per evitare che la storia si ripeta”.

Aggiunge Silvia: “Questa giornata ci invita a non dimenticare le vittime dell’Olocausto perché ricordare è essenziale per evitare che simili atrocità si ripetano. Solo così possiamo costruire un futuro di rispetto e giustizia per tutti”. Osserva Beatrice: “Una tragedia immane partorita dalla mente di un uomo, sistematicamente e scientificamente messa in atto da altri uomini. Che cosa resta oggi, quali riflessioni si possono fare, quando tragedie simili sono sotto i nostri occhi e noi, al riparo delle nostre vite tranquille, ci sentiamo impotenti? Ricordare, trasmettere il ricordo a coloro che verranno, contro le falsità e le mistificazioni di chi nega l’Olocausto, nonostante tutto, nonostante ogni evidenza. Non smettiamo di ricordare”.

Invece Luciano rileva che “è importante ricordare le vittime dell’Olocausto, genocidio perpetrato tra il 1938 e’45 nei confronti di ebrei e altre persone ritenute deboli e indesiderabili. La memoria storica è importante come strumento di educazione e consapevolezza. Ma questa ricorrenza non deve limitarsi solo a ricordare il passato, ma invitare a costruire un futuro in cui odio, razzismo e antisemitismo non abbiano spazio”.

Da parte sua Andrea ha sviluppato una breve riflessione in forma poetica: “Memoria non è la fine della storia, è un momento di gioia; memoria non è vanità, è lottare per la libertà; memoria non sono schegge di vento, è dare valore a ogni frammento; memoria non è solo pentimento, è ridare valore a ogni sentimento; memoria è vita, ricordo, perseveranza, è ridare speranza a ogni esistenza”. Quindi pensieri che lasciano profonde impronte.

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