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Periferie come condizione umana

Periferie come condizione umana

Le periferie non solo luogo geografico, ma una condizione esistenziale. È attorno a questa riflessione che ruoterà l’incontro con il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, in programma giovedì alle 20.45 nella sala Europa, a Taglio di Po.

L’evento, organizzato dalla diocesi di Chioggia in collaborazione con il Comune di Taglio di Po, il Consorzio Insieme e Area Interna-Contratto di Foce Delta del Po, sarà un’occasione per interrogarsi su una delle grandi sfide del nostro tempo: l’emarginazione sociale e la necessità di un rapporto autentico con i più fragili. A moderare il dibattito sarà don Marino Callegari. Nella recente Assemblea generale della Cei, il Cardinale ha ribadito l’importanza dell’impegno diretto verso le persone più vulnerabili, ricordando le parole di Papa Francesco: “Il Papa ha tante volte insistito sulla responsabilità di non sfuggire i poveri, di toccarli; ciò vuol dire parlare con loro e anche costruire, nell’aiuto e nella solidarietà, uno scambio e un’amicizia. Non sono una categoria: sono il nostro prossimo e noi lo siamo per loro”.

Parole che mettono in discussione un approccio puramente istituzionale alla carità: “Abbiamo reso il servizio ai poveri un’attività organizzata e professionale, ma troppo poco ci siamo avvicinati umanamente a loro”, ha sottolineato Zuppi. Figura centrale del pontificato di Papa Francesco, Zuppi incarna lo spirito di una Chiesa che vuole essere sempre più prossima agli ultimi. Romano, classe 1955, è stato parroco a Santa Maria in Trastevere, poi assistente ecclesiastico della Comunità di Sant’Egidio. Dopo l’esperienza nella parrocchia di Torre Angela è stato nominato vescovo nel 2012 e tre anni dopo arcivescovo di Bologna.

Cardinale dal 2019, dal 2022 guida la Conferenza Episcopale Italiana.Il suo impegno si distingue per la capacità di coniugare azione pastorale e attenzione ai temi sociali, con un linguaggio diretto e inclusivo. L’incontro di Taglio di Po offrirà quindi un’opportunità preziosa per riflettere sulla necessità di costruire comunità più accoglienti e solidali, in cui nessuno si senta escluso.

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