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Parole e silenzi che feriscono

Istituto Cipriani Colombo

Parole e silenzi che feriscono

Giornata di educazione civica al Cipriani-Colombo, dedicata in modo particolare alla lotta contro il bullismo, nell’ambito dell’assemblea di istituto che ha interessato allieve e allievi delle classi quarte e quinte. L’incontro è stato focalizzato sulla proiezione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, ispirato a una storia vera, purtroppo verissima: la tragica vicenda dello studente Andrea Spezzacatena.

Al termine, un dibattito condotto da Federica Boniolo, psicologa e formatrice, animato dagli studenti della consulta provinciale e del comitato studentesco, presentando anche alcune esperienze raccolte in classe con l’aiuto dei docenti. Un confronto che ha portato i giovani a riflettere prima di tutto sui rapporti con i propri compagni, sulla necessità di aiuto reciproco, quindi sul dovere di non emarginare ed escludere nessuno.

In secondo luogo è emersa la consapevolezza di un uso responsabile dei social, troppo spesso usati con leggerezza senza pensare alle conseguenze che possono provocare. E senza mai dimenticare che una parola può ferite molto più di un cazzotto.

E quanto successo nella tragica vicenda di Andrea raccontata nel film con protagonisti nel cast Samuele Carrino, Claudia Pandolfi, Andrea Arru, Sara Ciocca, Corrado Fortuna, soggetto e sceneggiatura di Roberto Proia, regia di Margherita Ferri.

Andrea si tolse la vita il 20 novembre del 2012 dopo aver subito numerosi atti di bullismo da parte dei compagni di scuola. Il pretesto era è il paio di pantaloni rossi che la madre Teresa aveva stinto per errore e che sono diventati rosa. Andrea finirà per fare la scelta più dolorosa per uscire da una scena in cui era diventato un bersaglio, al punto che i suoi detrattori crearono un sito per metterlo alla gogna.

“In meno di tre settimane - riflette Roberto Manassero su ‘MyMovies’ - la pellicola ha incassato quasi 6 milioni di euro. Un successo straordinario e inaspettato, a suo modo doloroso, perché costruito a partire da una vicenda tragica, ma anche consolante e magari di buon auspicio. Evidentemente - prosegue - in tempi come questi era necessario un film ispirato alla storia vera di Andrea, quindicenne vittima di bullismo e attacchi omofobi che si tolse la vita nel 2012: per i temi che solleva, per le reazioni che nel bene e nel male ottiene, per il passaparola che crea crescendo di settimana in settimana o anche solo per i ragazzi e le ragazze delle scuole italiane che in queste settimane sono stati portati in sala dai loro istituti”.

Mentre Giulia Lucchini sulla “Rivista del cinematografo” osserva che “le parole possono ferire, anche molto, soprattutto se scritte sopra la lavagna della tua classe. I silenzi pure”.

Il Cipriani-Colombo è particolarmente attento alla piaga del bullismo. E’ stato tra i primi istituti scolastici a ospitare, quasi tre anni, Andrea Franzoso appena uscito il suo libro “Ero un bullo” che sta registrando un successo nazionale e internazionale incredibile, per settimane nella classifica dei libri più venduti per ragazzi. E’ già stato tradotto in diverse lingue, in corso anche la versione cinese. Inoltre dal libro è stato tratto l’omonimo spettacolo teatrale grazie alla fondazione Aida di Verona: in meno di un anno ha superato il centinaio di rappresentazioni. E adesso è in preparazione un fumetto.

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