Notte dei musei, la città si fa bella

Si avvicina la “Notte europea dei musei” in programma sabato 17 maggio: una giornata per esaltare il valore del patrimonio archeologico, storico e artistico. Via Badini ha messo a punto un programma culturale di alto livello con personalità di fama internazionale.

Alle 17.30 conferenza con Guido Barbujani, genetista e scrittore, docente dell’Università di Ferrara, che parlerà del “Dna degli Etruschi”. Al termine, alle 18.30, “Aspettando Adrikà” presentazione del festival del cinema archeologico di Adria e del Delta. A seguire proiezione dei video “Pollicinum - Museo Polesine” di Camilla Ferrari e Alberto Gambato, sarà presente la co-autrice Camilla Ferrari.

Alle 20 apericena nella suggestiva atmosfera del chiostro del museo, necessaria la prenotazione. La serata si chiude con la visita ai depositi del museo fino alle 22.30 con turni di visite guidate nei magazzini a cura della direzione e dello staff di via Badini.

In informazioni e modalità di partecipazione agli eventi consultare la pagina Fb del museo o contattare la segreteria a 042621612 o inviare una mail all’indirizzo drm-ven.museoadria@cultura.gov.it

La manifestazione vede come enti promotori la direzione generale e quella regionale dei musei, con la collaborazione del circolo del cinema Carlo Mazzacurati e partner il Rotary club di Adria, il Sistema museale provinciale, il gruppo archeologico Francesco Antonio Bocchi, gode del patrocinio della Città di Adria.

Il museo adriese è stato, nei giorni scorsi, al centro del rapporto annuale sull’attività svolta da Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia. In modo particolare è stato ricordato che nel corso del 2024 sono state consegnate in via Badini ben 14 pregiate ceramiche. “I reperti - si legge nel rapporto dell’Arma - sono rappresentativi di diverse classi ceramiche riferibili a corredi funerari, e coprono un arco temporale che va dal VII al IV secoli a.C.: si distinguono un primo nucleo più numeroso esemplificativo della produzione dell’Etruria, uno più piccolo di produzione apula, daunia, messapica”.

Pertanto “le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Trieste, sono state avviate nel settembre 2021, su segnalazione di uno studioso veneziano, mentre i beni erano posti in vendita nel triestino da un esercizio commerciale di settore: sono state svolte perquisizioni locali e sequestri nelle province di Trieste e Bolzano. In particolare, gli accertamenti hanno permesso di appurare che i reperti in questione, oggetto di diverse alienazioni che hanno interessato anche l’estero, non erano all’origine accompagnati dalla necessaria documentazione attestante la legittima proprietà. Oltre al recupero dei beni descritti, le indagini hanno portato alla denuncia di quattro persone per ricettazione di beni culturali”.

Reperti in ottimo stato e che adesso vanno a impreziosire il già ricco patrimonio storico, archeologico e culturale di via Badini: ma soprattutto certificano un prestigioso e quanto mai autorevole riconoscimento. Senza dimenticare alla cerimonia di consegna di questi beni erano presenti rappresentanti di ben tre ministeri: Cultura, Interno e Difesa, oltre alle istituzioni locali. Nell’occasione il Maggiore dei Carabinieri Emanuele Meleleo ebbe a dire: “E’ un onore restituire alla comunità un patrimonio il cui valore nel mercato illegale si aggira su alcune migliaia di euro, ma il cui valore culturale è inestimabile perché attraverso questi reperti viene ricostruita la nostra storia e questi beni formano la nostra identità nazionale”.