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fratta polesine
17.05.2025 - 12:00
Nella prestigiosa cornice di Villa Badoer di Fratta Polesine, la Provincia di Rovigo ha inaugurato ieri mattina la vasta mostra antologica dedicata all’artista polesano Ervardo Fioravanti (Calto 1912-Ferrara 1996). Dopo la grande esposizione che nel 2022 ha dato impulso alla riscoperta del castelmassese Ermes Simili e il recente progetto che ha svelato la storia del monumento a Giacomo Matteotti firmato da Augusto Murer, la Provincia prosegue dunque il suo impegno per la valorizzazione dell’arte polesana ricordando un altro grande esponente della cultura del ’900, che unisce le due sponde del Po di Rovigo e Ferrara.
Nella mostra, allestita nelle splendide stanze palladiane di Villa Badoer, un’ampia selezione di opere della collezione della famiglia Fioravanti, cui si aggiungono alcuni capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private. Spiccano sicuramente “Eccidio di Villamarzana”, prestato dal Mambo di Bologna e per la prima volta esposto in Polesine, e “Alluvione 1951, posto di approdo” della collezione della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, opere di Ervardo Fioravanti che richiamano due eventi molto significativi per la storia del Polesine. Meritevole di menzione anche “La carica” di proprietà della Cgil di Ferrara.
Tra dipinti, disegni e grafiche, sono oltre cento le opere esposte nella mostra realizzata dal servizio cultura della Provincia di Rovigo e curata da Alfredo Sigolo. L’evento espositivo è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Cariparo e la collaborazione del Comune di Calto.
Nell’opera di Ervardo Fioravanti un posto di rilievo è riservato alla rappresentazione della sua terra d'origine e dei suoi abitanti. Ricorrono infatti le rappresentazioni del Polesine e della gente del Po, pervase da atmosfere sospese, nelle quali si muovo figure fluttuanti. Una personalità complessa, quella di Fioravanti, in bilico tra realtà e surrealtà, ironia e malinconia, che si riflette anche nei racconti e nelle liriche. Tra dipinti, disegni e grafiche, sono oltre cento le opere esposte nella mostra realizzata dal Servizio Cultura della Provincia di Rovigo e curata da Alfredo Sigolo.
Uno spazio è riservato anche alla visione del documentario “Al Filò” del regista Florestano Vancini, che si credeva perduto e che è stato ritrovato solo negli ultimi anni. All’omonimo sodalizio culturale ferrarese è dedicato un denso saggio nel catalogo della mostra, firmato dallo storico e critico Lucio Scardino.
Completano l’esposizione la videolettura di due significativi testi di Ervardo Fioravanti, interpretati dalla voce del noto attore di origine polesana Matteo Tosi, che permettono di apprezzare il talento letterario e lo spessore culturale dell’artista.
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