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Sanità locale, è ancora polemica

Il tema è rovente

Sanità locale, è ancora polemica

Continua a far discutere la gestione dei servizi socio-sanitari comunali. La recente notizia del trasferimento degli ambulatori dal container provvisorio nel parcheggio del palazzetto dello sport alla ex scuola Ipsia di via Giordano ha riacceso le critiche dell'opposizione, che torna a puntare il dito contro l'amministrazione Pizzoli.

“Era fin da subito la soluzione migliore e soprattutto la più consona – dice la capogruppo Cosetta Nicolasi riferendosi alla ex scuola Ipsia – Ci chiediamo perché sindaco e giunta ci abbiano messo così tanto tempo per capirlo. Già a settembre 2024, in consiglio comunale, alla presenza della dottoressa Papparella, avevamo chiesto se fosse possibile utilizzare la scuola per ospitare temporaneamente gli ambulatori ma ci fu risposto che non era possibile”.

Ora quello stesso edificio diventa la nuova sede dei servizi distrettuali. “Il sindaco ha dichiarato di aver ricevuto solo ora il nulla osta dalla Provincia per utilizzare la struttura, dopo che è stata dichiarata chiusa – sottolinea – ci chiediamo: non si poteva fare questa richiesta prima? O si tratta solo di una scusa per coprire una scelta sbagliata?”. Nel mirino dell'opposizione anche le conseguenze economiche e organizzative.

“È inaccettabile – denuncia – che si sia costretto il personale sanitario a un doppio trasloco, con tutto ciò che comporta in termini di stress e disservizi, dopo che sono già stati spesi soldi pubblici per adeguare un container che ora verrà abbandonato. È impensabile credere che si potessero garantire servizi sanitari adeguati in un container per mesi, tra estati torride e inverni rigidi anche perché la futura sede di via Matteotti è ancora ferma. Il progetto della casa di comunità è finanziato con fondi Pnrr che scadono nel 2026: il tempo stringe”. La consigliera lancia l'allarme anche sulla medicina di base: “C'è una voce ancora da confermare, ma se vera sarebbe gravissima: a fine anno potrebbe chiudere la medicina di gruppo per fare spazio a un progetto del San Nicolò. Come verranno gestiti allora i medici di base? Due di loro sono prossimi alla pensione. Dopo aver perso il pediatra e numerose specializzazioni, la nostra sanità comunale rischia il collasso. Serve un impegno più incisivo sul fronte sanitario. Non si può continuare a navigare a vista, a scapito dei cittadini”.

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