VOCE
CULTURA
25.07.2025 - 21:00
“La strage di Bologna fu il più efferato e cruento fatto di cronaca dell’Italia repubblicana, che mise in evidenza anche inquietanti correità tra apparati dello Stato e cellule terroristiche del neofascismo più violento. Quel giorno morirono anche due cittadine della provincia di Rovigo, Katia Bertasi, originaria di Stienta, che poi si era trasferita a Bologna e Mariangela Marangon, una ventiduenne di Rosolina che lavorava come babysitter a Bologna e che quel giorno era entrata alla stazione centrale per prendere un treno che avrebbe dovuto riportarla a casa sua, a Rosolina”.
Così il direttore della “Voce di Rovigo”, Alberto Garbellini ricorda le due ragazze polesane, anch’esse tra le 85 vittime della strage di Bologna, il 2 agosto del 1980. E’ una delle ricorrenze della settimana che va dal 28 luglio al 3 agosto, scelte e commentate da Garbellini, che torna come editorialista a “Il giorno e la storia”, il programma di Rai Cultura firmato da Giovanni Paolo Fontana, in onda tutti i giorni alle 00.10 e in replica alle 8.30, 11.30, 14 e 20.10 su Rai Storia.
La settimana si aprirà, lunedì, tornando a quel 28 luglio del 1914, quando, dopo l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, l’Austria dichiara guerra alla Serbia, scatenando la prima guerra mondiale.
Martedì 29 il ricordo andrà al “padre” del pool antimafia palermitano, ucciso da Cosa Nostra nel 1983 con un’autobomba, mentre mercoledì 30 ricorre la data in cui, nel 1965, il presidente Usa Lyndon B. Johnson firma le leggi “Medicare” e “Medicaid”, che garantiscono l’assistenza medica pubblica agli over 65 e una copertura assicurativa ai più indigenti.
L’Italia delle vette è di scena giovedì 31: nel 1954, Ardito Desio, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli conquistano il K2 che diventerà “la montagna degli italiani”, simbolo della rinascita del Paese nel dopoguerra.
Venerdì primo agosto Garbellini ricorda il giorno in cui, nel 1976, Niki Lauda è vittima di uno spaventoso incidente sul circuito di Formula Uno del Nurburgring, dal quale riporterà danni permanenti per le gravi ustioni.
Dopo il ricordo della bomba che causò la strage di Bologna di sabato 2, la settimana del direttore della “Voce di Rovigo” si chiude domenica 3, ricordando il ritrovamento del corpo di Roberto Peci, fratello di Patrizio, il primo pentito delle Br. Dopo il sequestro, Roberto Peci viene interrogato dai brigatisti e condannato a morte per delazione e alto tradimento. L’interrogatorio viene anche filmato e inviato agli organi di stampa. La Rai, allora diretta da Sergio Zavoli, decide di non mandarlo in onda.
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