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IL LUTTO

Addio Berengo Gardin

Nel ’71 fotografò il Polesine

Addio Berengo Gardin

Il suo rapporto con il Polesine è iniziato tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio del 70, quando venne a fotografare una provincia rurale, che divenne soggetto per un libro intitolato, appunto “Polesine, Veneto”.

Il grande fotografo Gianni Berengo Gardin è morto ieri a Genova all'età di 94 anni. Prossimo ai 95 (era nato il 10 ottobre 1930), è stato uno dei più importanti fotografi italiani. Le sue immagini in bianco e nero sono celebri e tra le più riprodotte in tutto il mondo, dallo scatto dell'automobile che guarda il mare alle grandi navi nella laguna di Venezia, al Polesine, appunto nella sua anima più rurale.

Qui racconta di un paesaggio antico, caratterizzato dal “persistere del lavoro agricolo nella sua arcaicità” e non intaccato dai processi della moderna industrializzazione. Sin dagli anni Cinquanta, Berengo Gardin documenta – rigorosamente in bianco e nero – le bellezze, i cambiamenti e le contraddizioni dell’Italia, rivolgendo il suo occhio attento alle diverse realtà e ai diversi ambiti, dall’architettura al paesaggio, dalla vita di provincia alle questioni sociali. A tal proposito, si ricordino il reportage degli anni Settanta sulle condizioni dei malati negli istituti psichiatrici italiani e, più recentemente, la serie sulle grandi navi a Venezia.

Gardin era nato a Santa Margherita Ligure, ma l'infanzia e gli studi li aveva fatti a Venezia, per poi trasferirsi a Milano. Il fotografo era fedelissimo alla sua Leica, che portava sempre al collo o tra le mani.

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