Cerca

rovigo

Dall’Ucraina a Rovigo per cercare la pace

Il docu-film premiato al festival di Cefalù

Dall’Ucraina a Rovigo per cercare la pace

Era il 24 aprile 2024 e lo stringeva fra le mani Papa Francesco, ora anche la giuria del Festival del cinema di Cefalù lo ha investito del diploma di merito: “In cerca di pace”, il docu-film girato a Rovigo continua a fra parlare di sé, o meglio, a far tacere le armi per raccontare storie: storie di guerra che diventano narrazioni di pace, dal sapore concreto dell’accoglienza passata tra le vie del capoluogo.

C’è la vita di Valentina, che ancora commenta con una voce commossa interrotta dal fragore dei ricordi, quel 25 febbraio 2022, quando, avvisata dal fratello, svegliò i figli all’alba per scappare della guerra appena cominciata, ma anche le lacrime di Galyna, dal Donbass, che scivolano giù riportando alla memoria lo stesso incubo cominciato nell’aprile 2014 con l’occupazione di alcuni palazzi governativi nelle regioni di Donec’k, Luhans’k e Charkiv.

Diretta e prodotta dal giovane regista Andrea Rainone, la pellicola affianca i momenti dell’arrivo di alcune donne ucraine nella città, proprio in cerca di quella pace privata e sottratta, e l’accoglienza che quest’ultima ha riservato per loro grazie alla cordata umanitaria messa in campo.

Tra le tante associazioni coinvolte, molti i cittadini e volontari che si sono messi in prima line per dare una mano, offrire un pasto, una coperta calda, ma più di tutto, un sorriso. Fondamentale, la presenza della Comunità di Sant’Egidio, gruppo di Rovigo, la comunità Ucraina, quella ortodossa, la Caritas diocesana e la parrocchia di San Bortolo. Ecco quindi che accanto ai volti seganti dalla guerra, hanno trovato spazio le testimonianze di chi ha accolto, i sorrisi e le preoccupazioni di volontari, sacerdoti, parrocchiani. “Ci siamo aiutati tutti. E’ stata un’opera corale - ricordano i referenti del gruppo rodigino della Comunità fondata nel ’68 da Andrea Riccardi da un liceo di Roma - che ci ha fatto collaborare a più voci per ridare dignità a queste donne, con un pasto, un gesto, una presenza”.

Il gruppo, giunto in città nel 2018, afferente a quello di Padova, fonda la sua attività sulla preghiera, la pace e i poveri, seguendo quell’intuizione sviluppatasi da quella piccola chiesa di sant’Egidio nel cuore di Trastevere. Proprio la locandina del docu film, infatti, porta al centro la colomba sullo sfondo dell’arcobaleno, simbolo rielaborato della comunità attiva in più di 70 paesi nel mondo.

E, nel capoluogo, continuano: “Specie nel periodo natalizio quando organizziamo in sinergia il pranzo di Natale per i poveri della città (come quello tra le navate di san Bortolo e alla Madonna Pellegrina) arriviamo anche a essere un centinaio di volontari”. Un impegno poi predisposto verso glia anziani, con l’animazione nelle case di cura riposo cittadine, fino alla raccolta di indumenti e coperte per i senzatetto, vicini spesso invisibili tra le strade rodigine.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400