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La memoria con il legno dei barconi

La voce di Rezza e l’Orchestra del Mare, con strumenti con i resti delle barche approdate a Lampedusa

La memoria con il legno dei barconi

 Con La Bigotta, domani sera al teatro Sociale si conclude la quattordicesima stagione di Musikè, la rassegna di musica, teatro, danza della fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Domani alle 21, al teatro Sociale di Rovigo la rassegna propone, in prima nazionale, La Bigotta: un racconto di musica e parole che intreccia teatro e impegno civile, portando sul palco storie di migrazione, metamorfosi e speranza.

La voce inconfondibile e tagliente di Antonio Rezza, Leone d’Oro alla carriera della Biennale di Venezia, in condivisione con Flavia Mastrella, e autore del testo originale, farà da contrappunto alle musiche di Fabio Massimo Capogrosso, pluripremiato autore di colonne sonore per il cinema. L’esecuzione musicale è affidata all’Orchestra Bruno Maderna e all’Orchestra del Mare con la direzione di Danilo Ross.

L’Orchestra del Mare, nata nel 2021, oltre che compagine musicale, è un progetto umano e civile, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica. Una orchestra di pace, che si propone come messaggio da trasmettere anche nelle scuole, perché la bellezza possa diventare coscienza. I suoi strumenti sono unici: violini, viole, violoncelli, contrabbassi, chitarre, mandolini, mandole, percussioni, costruiti non con i legni pregiati della liuteria classica, ma con il materiale recuperato a Lampedusa dalle imbarcazioni dei migranti. Legno impregnato di salsedine, gasolio e memoria. Strumenti verdi, azzurri e gialli, nati da tavole che prima solcavano il Mediterraneo. Un legno che racconta un lungo viaggio: nato e cresciuto in Africa, un tempo parte di alberi venerati come custodi di memoria e tradizione, viene abbattuto, attraversa il deserto, raggiunge il mare, sale sui barconi dei migranti e approda a Lampedusa. Grazie a mani esperte, rinasce: non più barca precaria, ma strumento musicale, portatore di speranza.

A trasformare il legno sono persone detenute nelle carceri di Milano, Monza, Napoli e Rebibbia, che hanno imparato il mestiere di liutai all’interno di un percorso di formazione professionale e di crescita personale, realizzato con la collaborazione della Fabbrica della Basilica di San Pietro.

Il titolo dello spettacolo, La Bigotta, viene dal lessico marinaresco: una sfera di legno forata, attraversata da una cima di canapa che tiene unite due estremità.

Un racconto scenico originale e inedito, proposto da Musikè in preparazione della Giornata mondiale del migrante e del Rifugiato. Un progetto che nasce dal bisogno di raccontare una realtà spesso rimossa, superando le ideologie per restituire centralità all’essere umano, alla sua dignità e alla sua voce.

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