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L’esempio di Calamandrei i valori di diritto e libertà

A Montecitorio l’autore, Nadia Romeo e la nipote del politico e giurista

L’esempio di Calamandrei i valori di diritto e libertà

Giurista di valore assoluto; intellettuale di primario rilievo; politico fortemente impegnato nell’antifascismo prima, nella teorizzazione poi di una “terza via” nel dopoguerra, che potesse fare sì che Italia ed Europa trovassero un percorso proprio e distinto da quello delle superpotenze, sul cammino democratico e liberale, in piena guerra fredda; padre costituente.

Il libro dedicato a Piero Calamandrei, del polesano Andrea Patergnani è stato presentato alla Camera dei deputati a Roma, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche l’onorevole del Pd Nadia Romeo e il collega deputato Federico Fornaro, del Pd, profondo conoscitore del percorso umano e politico dell’intellettuale. Presente anche la nipote di Calamandrei.

“Parlare qui e oggi di Calamandrei è importante - ha esordito Romeo - non solo per ricordare un grande Italiano, ma anche per rimettere in circolo parole, idee e valori di cui il nostro presente, in questo momento storico, ha una particolare necessità, soprattutto per le nuove generazioni. La lezione di Calamandrei, un intellettuale che mai si sottrasse alla necessità di incidere sul reale, fatta di coerenza e impegno civile, è fondamentale”.

L’onorevole Fornaro ha ricordato come i valori e i principi dei quali si fece latore Calamandrei “se ascoltati in maniera più attenta e profonda, forse avrebbero consentito di evitare una situazione quale quella odierna, nella quale non si sono ancora fatti a fondo i conti con il fascismo”. Ha inoltre sottolineato la portata del pensiero dell’intellettuale e del suo gruppo, soprattutto nel cercare, per il nostro Paese, un ruolo di “terza forza” nel complesso assetto politico e geopolitico del “Secondo dopoguerra”.

Patergnani, laureato in giurisprudenza, in studi strategici e scienze diplomatiche e in scienze politiche ed esperto di enti locali, nello spiegare la genesi dell’opera si è collegato anche alla propria storia di famiglia, ricordando come il nonno, di Rovigo, fu tra i primi componenti di Giustizia e libertà arrestati nel 1930 per la propria opposizione al regime fascista. Nel proprio intervento ha voluto ricordare l’importanza anche delle battaglie perse da Calamandrei, come quella per fare sì che, nella Costituzione, emergesse il carattere profondamente laico dell’Italia, evitando ogni riferimento al cattolicesimo.

“A ben vedere - ha chiuso - la storia del Partito d’Azione è una storia breve: nasce nel 1942 e conclude la propria parabola nel 1947. Ma sono quegli anni in cui successe tutto”.

Infine Silvia Calamandrei, professoressa e presidente della biblioteca archivio Calamandrei di Montepulciano, che sta portando avanti una importante opera di raccordo ha ricordato come sia già attivo un portale - www.archiviocalamandrei.it - “fondamentale per una corretta conoscenza delle opere e del pensiero di Calamandrei, che spesso, oggi, si cerca di ‘piegare’ a interessi di parte, cercando di fargli dire ciò che non disse, né pensò, mai”.

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