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La neve “scende” in biblioteca

Una bellissima iniziativa

La neve “scende” in biblioteca

Anche quest’anno, per la 15esima edizione della “Notte bianca delle biblioteche”, il comitato ha aderito con entusiasmo alla proposta della Provincia di Rovigo, confermando il proprio impegno nella promozione della cultura e del piacere della lettura rivolto a tutta la cittadinanza.

Il tema scelto, “La neve”, è stato ispirato dalle prossime Olimpiadi invernali che interesseranno il Veneto, ma ha presto rivelato una sorprendente ricchezza di spunti e suggestioni. Il progetto, intitolato “C’era una volta la neve”, ha preso forma attraverso letture, immagini, musica e testimonianze che hanno coinvolto adulti e ragazzi in una serata intensa e partecipata. Davanti a una sala gremita, lettori volontari e amici della biblioteca hanno presentato libri e racconti che seguivano il filo conduttore della neve: dalla narrativa alle biografie di campioni dello sport invernale, dalla musica alle riflessioni sul cambiamento climatico.

Tra i momenti più emozionanti, la proiezione di fotografie storiche tratte dal libro “Ficarolo anni ’50”, con scatti degli inverni dal 1929 al 2015, anno dell’ultima nevicata in polesine, che hanno suscitato ricordi e commozione, ma anche riflessioni sui cambiamenti climatici e sociali che hanno trasformato il volto del paese. La presidente Maria Carla Garbellini, visibilmente soddisfatta, ha ringraziato la bibliotecaria Mery Garzia, Sandro Mantovanini, i lettori e le lettrici, e tutti i presenti, annunciando il prossimo appuntamento per la serata del 3 ottobre, a conclusione della maratona “Veneto Legge”. Il programma ha visto anche la partecipazione attiva dei giovani lettori, che hanno proposto testi e riflessioni originali. Laura Legnaro ha letto Zorro nella neve di Laura Zannoner, una storia di coraggio e amicizia ambientata in un paesaggio innevato. Giorgia Chinaglia ha presentato La neve se ne frega di Luciano Ligabue, un romanzo che intreccia introspezione e ribellione. Giovanna Ottoboni ha raccontato le imprese di Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, icone dello sport invernale italiano.

Chiara Monesi ha emozionato il pubblico con Fiore di roccia di Ilaria Tuti, un omaggio alle portatrici carniche e alla forza femminile. Sandro Mantovanini ha illustrato la storia della neve a Ficarolo, con immagini e racconti che hanno fatto rivivere decenni di vita locale. La serata ha offerto anche spunti di riflessione più ampi. La neve come elemento naturale fondamentale, come simbolo di purezza e trasformazione, ma anche come metafora di solitudine, gioco, meraviglia e pausa dalla frenesia quotidiana. Un fenomeno che affina il senso di stupore e riporta all’infanzia, alla bellezza effimera e alla quiete.

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