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L’archeologia si svela a 360 gradi

Il grande festival

L’archeologia si svela a 360 gradi

“L'archeologia ha in sé gli stessi semi. Anche l'archeologia si lascia raccontare. Noi siamo dentro un museo e vi invito a percorrere le sale, a guardare le vetrine. Ciascun reperto ha una storia da raccontare che può essere declinata in mille modi diversi”.

Questo è il cuore della prima edizione di “Adrikà”, rassegna internazionale del cinema archeologico di Adria e del Delta del Po. Diretta artisticamente da Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio, la rassegna nasce con un obiettivo preciso: colmare un vuoto nel ricco panorama dei festival cinematografici veneti, che finora non avevano un evento dedicato al patrimonio culturale e al cinema archeologico.

Daniele e Cilio, con una solida esperienza maturata in festival simili in Sicilia, a Licodia Eubea (Catania) e altri sparsi per l’Italia, da Reggio Calabria alla Sardegna, hanno portato questa formula vincente al Nord, grazie all'instancabile lavoro di un'organizzazione locale incredibile. L'evento è stato e realizzato dal Circolo del cinema Carlo Mazzacurati di Adria e in particolare dalla presidente del circolo Emanuela Finesso, in stretta collaborazione con il museo archeologico nazionale di Adria e la direttrice Alberta Facchi nonché con l’archeologa Sandra Bedetti.

La rassegna è un progetto corale, sostenuto da una moltitudine di partner che testimoniano la sua importanza e il suo impatto sul territorio. Dalla Regione Veneto al Comune di Adria, dal Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Bancadria ColliEuganei, Fondazione Franceschetti e Di Cola, Foto Club di Adria e la società Barbujani; tutti hanno contribuito a far nascere un evento che non si esaurisce nelle sale del museo.

“Adrikà” si propone come un festival che si estende all'intero territorio del Polesine. Lo dimostrano le collaborazioni con altri Comuni come Loreo , Porto Tolle ed Ariano nel Polesine, che hanno ospitato proiezioni ed eventi collaterali, portando il festival fuori dai confini della città di Adria per aprirsi a un pubblico più vasto e valorizzare le peculiarità del Delta del Po.

Il progetto ha coinvolto attivamente anche le scuole, con l'intento di guardare al futuro e rendere le giovani generazioni protagoniste. L'istituto Cipriani e il liceo Bocchi Galilei hanno partecipato con progetti dedicati, incluso un laboratorio di cinema che ha portato alla realizzazione di un film, a dimostrazione che il festival non è solo una vetrina di opere, ma un vero e proprio laboratorio culturale. Il pubblico stesso viene chiamato in causa, diventando giurato e assegnando il premio “Città di Adria” al film più gradito.

Il sindaco di Adria, Massimo Barbujani, ha espresso grande orgoglio per l'iniziativa, sottolineando la tenacia degli organizzatori e il loro sguardo al futuro. La rassegna, ha spiegato, è un “volano di sviluppo” per un territorio giovane, ricco di storia ma ancora in parte sconosciuto, e rappresenta un'opportunità unica per valorizzarlo e farlo conoscere a livello nazionale e oltre.

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