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Mattiolo, la sua arte si fa sacra

Tele della pittrice per decorare le pareti e l’altare della chiesa della Santissima Trinità di Mestre

Mattiolo, la sua arte si fa sacra

Maura Mattiolo, pittrice e artista originaria di San Martino di Lupari ma da tempo a Rovigo, che vanta un’esperienza espositiva tanto in Italia quanto all’esterno, ha avuto l’opportunità di decorare, attraverso diverse opere di grandi dimensioni, le pareti e l’altare della chiesa della parrocchia della Santissima Trinità di Mestre.

L’inaugurazione ufficiale delle opere si terrà il 10 ottobre alle 18.30 alla presenza del patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Si tratta di un ciclo pittorico-spirituale realizzato all’interno della chiesa e che rappresenta la Creazione.

Le otto tele alle pareti laterali sono dedicate alla Genesi, dal primo libro della Bibbia, e tre grandi opere collocate sull’altare rappresentano invece la Trinità, l’amore di Dio, lo Spirito Santo. A completamento, anche, sospesa in alto, la Croce di Gesù Cristo. Le opere, interamente astratte, sono state realizzate tra il 2023 e il 2025, con la curatela di don Fabiano Longoni.

Di questo inusuale e imponente lavoro, il critico e studioso d’arte veneziano Marco Dolfin ha detto: “Il ciclo pittorico realizzato da Maura Mattiolo per la chiesa della Santissima Trinità di Mestre si impone come una sfida audace e, al tempo stesso, profondamente poetica: la trasfigurazione del racconto biblico in pura astrazione. Sono opere che si distaccano radicalmente dalla tradizione figurativa sacra per abbracciare un linguaggio visivo contemporaneo, denso di suggestioni e simbolismi, in cui l’eco del divino si fa luce, colore, vibrazione”.

E ancora: “Questo ciclo pittorico assume un valore emblematico nel contesto dell’arte contemporanea, distinguendosi non solo per il raro incontro tra astrazione pittorica e tematica sacra, ma anche per il recupero di un’antica relazione tra l’artista e la committenza ecclesiastica. In questa cornice l’opera di Mattiolo rivela un ulteriore livello di profondità: pur muovendosi entro un tracciato iconografico predefinito, la pittrice ha saputo interpretarlo con piena libertà espressiva, dando forma a una visione personale, originale e intensa. Il linguaggio dell’astrazione si fa così veicolo di un’esperienza del sacro autentica e profondamente attuale. Si rinnova, in chiave contemporanea, un dialogo antico: tra arte e Chiesa, tra ispirazione e devozione. Un dialogo che questo ciclo dimostra essere non solo possibile, ma ancora oggi fecondo e necessario”. Maura Mattiolo vive e lavora in provincia di Rovigo. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Selezionata dal Senato della Repubblica Francese ha esposto ai Jardins Du Luxembourg a Parigi nell’estate 2022.

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