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L’inclusività che travolge tutti

Per “Le stanze della danza” sabato sera proposto un quartetto di performance davvero intense

L’inclusività che travolge tutti

Un bel contrasto tra la pioggia battente all’esterno e l’energia travolgente dell’inclusività allo spazio Fabula Saltica del Censer. Gli spettacoli serali del festival di danza contemporanea “Le stanze della danza”, sabato hanno presentato un quartetto di performance intense, coinvolgenti e molto interessanti sul piano tecnico. L’apertura è stata della straordinaria “Lady Up”, la prima assoluta di uno studio sullo spettacolo “Giravolta”, che debutterà l’anno prossimo. In scena la compagnia AlphaZtl di Vito Alfarano, che anche questa volta ha messo in campo, con una naturalezza stupefacente, un progetto di inclusività innovativo, che celebra la forza dell’arte come spazio di libertà inclusione e riscatto, in collaborazione con la casa circondariale di Brindisi.

Protagonista assoluta la danzatrice con sindrome di Down, Francesca De Giorgi, nel ruolo autoironico di una drag queen “tacco 2”, che dirige e domina il gruppo di danzatori in figure da disco dance e nigth club insieme, sulle note pop allusive di Madonna, Britney Spears e Pussycat dolls. Applausi scroscianti per la formazione.

Cambio di linguaggio con la compagnia rodigina Fabula Saltica, con un progetto di Cassandra Bianco, in scena per un assolo costruito in crescendo: “Eco di silenzio”, una poesia in movimento, che celebra la resilienza a fronte del tumulto emotivo di chi soffre di fobia sociale.

Molto intensa la sua prova, premiata da forti applausi. Armoniosi, potenti, appassionati come l’amore e le relazioni tra uomo e donna, Alessia Stocchi e Davide Galuppi della “Mandala dance company” hanno danzato “Insieme”, una coreografia autoriale di Paola Sorressa. Davvero energici ed interessanti i passi a due, con giochi di equilibrio e grovigli di figure, ma anche quel riprendersi e lasciarsi, tanto evidente quanto non scontato.

Il pezzo finale della serata è stato dedicato agli ospiti polacchi di Varsavia The dance theatre Zawirowania che hanno messo in scena “Atsu” (pressione, in giapponese), un mix di teatro danza, simboli ispirati al massaggio Shatsu e breakdance “Flow dynamics”. In pedana Magdalena Wójcik e Stefano Otoyo, partendo dalle ciotole di riso da versare e scambiarsi, simbolo di tutte le difficoltà della vita e delle decisioni difficili, hanno ricamato un rito liberatorio per poter accogliere il presente come un dono, “un presente” appunto: soltanto svuotando le ciotole si è liberi di vivere qui ed ora. Tutte le coreografie sono state molto lungamente applaudite ed hanno acceso di luce e vitalità una serata “da lupi”.

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