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“Un luogo dove poter riflettere”

Presentato il progetto “Giardino della memoria dell’eccidio”. Sarà inaugurato nel 2026

“Un luogo dove poter riflettere”

La memoria trova spazio in paese. Nella serata di venerdì, l’atrio di palazzo Patella a Villadose era gremito per la presentazione del progetto “Giardino della memoria dell’eccidio di Villadose”, promosso dall’Anpi locale. Un’iniziativa attesa e sentita, che renderà omaggio ai cittadini di Ceregnano, innocenti e inermi, rastrellati dai nazisti in fuga e fucilati il 25 aprile 1945 nei pressi del cimitero. Francesco Stocco, già presidente di Anpi, è stato il moderatore della serata.

I sindaci di Villadose, Pier Paolo Barison, e di Ceregnano, Egisto Marchetti, hanno evidenziato la collaborazione tra comunità, le camminate commemorative e il coinvolgimento delle scuole, affinché le nuove generazioni comprendano il significato del 25 aprile come giorno di sacrificio e libertà, auspicando che l’eccidio possa avere il riconoscimento che merita. Significativo anche il richiamo del mondo del lavoro, con la Cgil che ha ricordato l’apporto dei lavoratori alla Resistenza e la necessità di difendere oggi i valori conquistati.

Il presidente della sezione Anpi, Carlo Barotti, ha rievocato i tragici fatti che hanno portato all’eccidio, ricordando il dovere civile della memoria, ancor più dopo il lungo silenzio seguito alla strage, interrotto solo decenni dopo dall’apertura degli “armadi della vergogna” e da nuove indagini. Un vuoto di giustizia che rende ancora più urgente la costruzione di luoghi di memoria. Il progetto, ideato dall’architetto Guido Pietropoli, sorgerà proprio accanto al luogo della strage e sarà donato al Comune. Si articolerà in tre sezioni, corrispondenti ai momenti della tragedia: il rastrellamento, la segregazione nella “Casa del pastore” e la fucilazione presso il muro del cimitero.

“Non sarà solo un monumento - ha sottolineato Pietropoli - ma un giardino vivo, attraversabile, un invito a riflettere”. Nell’opera sarà dato spazio a 15 formelle rievocative di terracotta opera dell’artista Natale Calesella. E’ giunta all’evento anche l’ onorevole Nadia Romeo, che ha commentato: “Ora che l’umanità fa fatica a riemergere, progetti come questi ci riportano ai valori importanti: ha senso ricordare, riflettere quando l’obiettivo comune è perseguire la pace. Il Polesine ha dato tanto per la libertà”.

Nel finale ci sono stati gli interventi del professor Sparapan, che ha evidenziato il reale succedersi dei fatti dell’eccidio e il numero delle vittime, che sarebbero state 21. E’ seguito l’intervento di Adriano Romagnolo, secondo il quale le vittime sarebbero state 24. Ha ricostruito la successione degli eventi, sottolineando come, a quasi 80 anni di distanza, manchino ancora dati certi sulla vicenda. Il “Giardino della memoria” sarà inaugurato il 25 aprile 2026.

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