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Matteotti visto da dietro le quinte

L’opera di Evangelisti e Venturini getta una luce nuova sul lavoro del deputato polesano

Matteotti visto da dietro le quinte

Martedì prossimo, alle 17 nell’aula magna Luigi Costato di palazzo Angeli, si svolgerà la presentazione del volume di Paolo Evangelisti e Fernando Venturini, “Giacomo Matteotti nelle carte dell’Archivio storico della Camera dei deputati”, a cura del dipartimento di giurisprudenza dell’università di Ferrara e di Macrocrimes.

Si tratta di un’opera attesa da anni, la quale getta una luce ancora più nitida sulla figura del deputato socialista di Fratta assassinato dai fascisti il 10 giugno 1924. Dopo la raccolta dei discorsi pronunciati da Matteotti in assemblea, curata dalla Camera nel 1970 per volontà di Sandro Pertini, sono ora riportati nel libro di Evangelisti e Venturini tutti i documenti che illustrano l’intera attività svolta dal deputato di Fratta “dietro le quinte”, ossia nelle giunte, nelle commissioni e negli uffici parlamentari in cui operò. Né manca il riscontro di quanto posto in essere da Matteotti a Montecitorio ancor prima di essere eletto deputato: nel 1913 egli patrocinò con successo, alla giunta delle elezioni, le ragioni del deputato socialista Galileo Beghi contro Ugo Maneo, illegittimamente proclamato eletto nel collegio di Rovigo.

L’utilità di avere a disposizione una simile mole di documenti rende questo lavoro del tutto eccezionale: uno strumento indispensabile e definitivo per chiunque volesse approfondire la potente attività istituzionale del deputato polesano. Trovano spazio nel volume anche le ripercussioni immediatamente successive all’assassinio, assieme alle deliberate volontà fasciste di inibirne il ricordo (ad esempio, imponendo una serrata della Camera il 10 giugno 1925, primo anniversario dell’omicidio). Vi è inoltre tracciato il processo di restituzione della memoria che la Camera e l’Assemblea Costituente misero in atto dopo la caduta del regime.

L’iniziativa è patrocinata dal Cur, dai Comuni Rovigo e Fratta, dalla Provincia, dalla casa museo Matteotti e dall’Accademia dei Concordi.

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