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Il ‘900, arte e territorio del Polesine

Un percorso attraverso storie, personaggi, opere che hanno lasciato un segno nel territorio

Il ‘900, arte e territorio del Polesine

Cambiamenti, stravolgimenti o lampi di genio in un secolo tutto di corsa ma, dopotutto, “breve”. E’ questa la domanda che passa attraverso i tanti contributi della nuova edizione di Rem, il periodico quindicinale firmato dall’omonima associazione e Apogeo Editore in edicola da oggi, il primo giorno in abbinamento a “La Voce di Rovigo”. Porta la coccarda dell’edizione 36 la rivista che dal lontano 2010 costituisce un vero e proprio presidio di originalità, accuratezza e conoscenza del patrimonio fra i due fiumi.

Attenzione, questa volta, lungo le sponde dell’Adigetto, per un salto nel tempo alla ricerca del vero volto di inizio secolo dell’arteria fluviale cittadina. A firmarlo, Andreina Milan che porta agli occhi del lettore tanti immagini conosciute e non degli antichi insediamenti realizzati, nel tempo, tra le due sponde del fiume interrato negli anni ’30. Case colorate, un’antica chiesa e viale alberati: immagine diversa che rivive anche così, nel ricordo e nello studio del passato. A sostituirsi, imponentemente, alle piccole abitazioni di un piano, gli stilemi di un’architettura del Ventennio: a tracciarne l’origine in Polesine, da Lendinara, passando per Corso del Popolo, fino a Porto Viro, il contributo di Barbara Pregnolato.

“Il Po del ‘900”, una mostra esposta nell’estate del’95 al Castello di Mesola, è l’incipit con il quale Vainer Tugnolo ricostruisce una narrazione incalzante sui lasciti di un Novecento padano per nulla da secondo posto. Saltando direttamente ad Adria, infatti, Silvia Nonnato illustra attraverso la cinepresa del passato le iniziative dell’archivio l’immagine in movimento. Tra un Visconti polesano e un Rossellini di “Roma città aperta” (proprio quest’anno l’80esimo) di casa nel delta, spazio poi alle arti visive con Alfredo Sigolo con autori, opere e tendenze quasi mai prese in considerazione dal grande pubblico.

Ma via libera, è il caso di dirlo, anche alla penna prolifica di molti autori dei tempi moderni provinciali: a cura di Diego Crivellari, una sottolineatura immancabile sui grandi nomi che hanno raccontato questo periodo. Ma a firmare i contenuti, anche Mario Bellettato, Caterina Bergo, Tobia Donà, Nicola Gasparetto, Francesco Jori, Fabio Magro, Terry Manfrin, Marco Munaro; e ancora, Giovanni Ranzato, oltre alle consuete rubriche tenute da Natalino Balasso, Giuseppe De Santis, Alberta Facchi, Milko Marchetti e Cristiano Vidali. Tra le storie, Daniele Franzoso firma il reportage da Roma del Giubileo degli adolescenti, il grande appuntamento nell’aprile scorso che ha cambiato il tempo, tra le onde di un secolo di vicissitudini costruito sulle fondamenta di un Novecento da riscoprire.

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