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lo scambio

Filo diretto tra Polesine e Brasile

La valorizzazione di una città che ha profondi legami col Veneto e con l’immigrazione

Filo diretto tra Polesine e Brasile

“Turismo che muove, storia che ispira”. E’ questo lo slogan al centro del 15esimo congresso internazionale di giornalisti e professionisti del turismo, in scena a Caxias do Sul nel Rio Grande du Sul, in Brasile. Il programma del congresso, iniziato il 2 novembre e che si concluderà il 7 novembre, include conferenze, tavole rotonde, esibizioni culturali della regione e attività dedicate ai 150 anni dell’immigrazione italiana, oltre a un press trip per visitare diverse destinazioni e attrazioni turistiche di Caxias do Sul. Una città che è diventata, ormai da anni, un vero e proprio fulcro del modo di intendere il settore del turismo a 360 gradi.

Caxias do Sul è una realtà dove radici, identità e tradizione sono parte integrante di questa città di quasi 500mila abitanti. Si tratta del Comune più popoloso della Sierra Gaucha e dove il legame con l’Italia è strettissimo. Proprio nel 1890, infatti, la città fu fondata da immigrati italiani, provenienti soprattutto dal Veneto. Dopo oltre 130 anni di storia, Caxias ha formato la sua identità con connotati e rapporti ancora stretti con il Bel Paese. Basti pensare che ogni anno qui si tiene il “Festival del cinema italiano” e non mancano le continue collaborazioni – dallo scambio interculturale con le scuole al mondo enogastronomico - grazie ad associazioni come “Delta Polesine” che ha permesso patti di amicizia tra Comuni polesani come quelli di Ficarolo, Corbola e Loreo. E nel corso della prima giornata del congresso internazionale di giornalisti e professionisti del turismo, a Caxias du Sul, erano presenti rappresentanti provenienti da tutto il Sud America (Colombia, Messico, Argentina) così come dal Centro America come Messico e Panama.

Nel corso della giornata sono stati tanti i relatori saliti sul palco e l’obiettivo era quello di capire come il ruolo di un comunicatore o di un giornalista possa essere veicolo per il mondo del turismo. Un turismo pensato lontano dai “campanilismi” o da “quello abbiamo e su quello restiamo”; l’idea di fondo è stata quella di sapersi sempre reinventare, investendo su aspetti culturali, e non solo, che posso rafforzare l’identità di una realtà prettamente industriale come quella di Caxias du Sul.

E i legami con il Polesine sono aumentati nel 2024 quando il territorio è stato colpito da una devastante alluvione. E come i polesani, nel 1951, gli abitanti si sono rimboccati le maniche, hanno ridato nuova luce a Caxias e hanno saputo trovare nuovi stimoli nella catastrofe; dal turismo enogastronomico, passando per quello religioso, culturale e imprenditoriale legato agli affari. Caxias punta non solo su un solo aspetto del turismo ma lo copre a 360 gradi per far emergere la volontà che il Brasile non è fatto esclusivamente dalle spiagge di Copacabana, dalla città di San Paolo e dalla capitale Brasilia. E l’ha fatto puntando sulla propria identità e questa non può derivare da chi quella città, nel lontano 1890, l’ha fondata. Un modo nuovo di vedere il turismo creando connessioni continue che possono essere rese possibili grazie ad eventi come il 15esimo congresso internazionale dei giornalisti e professionisti del turismo. Con incontri, tavoli e scambi di idee con altre realtà per capire come e dove “aggiustare il tiro” e farsi conoscere in tutto il mondo. Non come Brasile ma, orgogliosamente, come Caxias du Sul. Con radici, altrettanto orgogliosamente, venete.

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