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Il Gabbiano sull’abisso dell’uomo

Al teatro sociale

Il Gabbiano sull’abisso dell’uomo

Questa sera Giuliana De Sio apre la stagione di prosa con il “Gabbiano” di Cechov. Un doppio appuntamento, oggi e domani, alle 20.30, con la popolare attrice Giuliana De Sio protagonista de “Il gabbiano” di Cechov. Uno dei capolavori assoluti della drammaturgia mondiale. La De Sio è un’attrice che ha saputo attraversare cinema, televisione e palcoscenico con ruoli memorabili, diretta da Filippo Dini, regista tra i più apprezzati della sua generazione per la sensibilità con cui affronta i classici russi e la drammaturgia contemporanea. Un connubio perfetto per uno spettacolo che offrirà al pubblico rodigino un intenso viaggio nei sentimenti, nelle passioni e nelle fragilità umane che attraversano i personaggi cechoviani.

L’immortalità di questo testo e la sua bruciante contemporaneità sta proprio nella descrizione di una “umanità alla fine”, una società sull’orlo del baratro, che avverte l’arrivo di un’apocalisse, che di lì a poco spazzerà via tutto il mondo per come lo abbiamo conosciuto fino a quel momento, di lì a vent’anni, infatti, ci sarà la Rivoluzione, e anch’essa sarà causa o effetto (a seconda dei casi) di tante rivoluzioni in Europa. Tutta la drammaturgia di Cechov racconta una fine imminente, i suoi personaggi sono un popolo di ombre che tentano di resistere con tutte le loro forze alla malinconia, alla tristezza, al rammollimento cerebrale, lottano, si scontrano, si sparano, tra di loro e a se stessi, cercando di non soccombere. Le somiglianze con la nostra epoca sono straordinarie e sconfortanti, come se il nostro Anton ci guardasse da lontano con quel sorriso e quell’ironia che gli sono certamente congeniali, nell’attesa che anche la nostra società, il nostro mondo, il nostro folle modo di condurre le nostre esistenze, arrivi all’esplosione, proprio come la boccetta di etere del dottor Dorn.

Il cartellone della prosa, poi, si proseguirà a febbraio con La coscienza di Zeno di Italo Svevo (4 e 5 febbraio 2026), con Alessandro Haber.

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