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Il tanko è un'arma da guerra? <br/> una perizia per stabilirlo

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Il gip ha nominato due periti: dovranno valutare la capacità offensiva del cannoncino degli indipendentisti. L’accertamento a Roma il 21 luglio.
Una perizia per stabilire la potenzialità offensiva del tanko degli indipendentisti: in sostanza, c’è da capire se è un’arma da guerra e poteva fare male. A questo interrogativo cercheranno di dare risposta i periti nominati ieri dal giudice per le indagini preliminari, nel corso di un incidente probatorio disposto dalla procura di Rovigo, titolare dell’inchiesta sui venetisti. L’accertamento tecnico sarò effettuato da un fisico, il dottor Pisani, e da un ingegnere, il dottor Suraci, entrambi della polizia di stato. Dovranno stabilire se il cannoncino artigianale, che doveva essere piazzato sul carro armato fai da te realizzato dai venetisti, era offensivo.
Le operazioni peritali si svolgeranno il 21 luglio, a Roma, nella sede della polizia scientifica, in via Tuscolana. Ora il tanko si trova ancora sotto sequestro nella sede dei Ris di Parma. I periti avranno, poi, 90 giorni di tempo per predisporre la loro relazione. Infine, è stata fissata al 14 dicembre prossimo l’udienza per la discussione della relazione, così da chiudere l’incidente probatorio. Nel corso dell’accertamento tecnico irripetibile sarà effettuata la prova a fuoco, nonchè valutate le prestazioni balistiche.
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