Ivano Gibin, segretario dell'Associazione soci di Banca Adria, spiega i presupposti del neonato gruppo: "Proposte, trasparenza e democrazia". Alla guida Alessandro Duò.
Proposte, trasparenza e democrazia. Sono questi i presupposti che, ripetuti quasi come un mantra, Ivano Gibin sottolinea come quelli che la neonata Associazione soci di Banca Adria porterà avanti tra chi aderirà a questo nuovo progetto.
"Se vogliamo è un modo per dare risposte a chi, dopo quanto emerso e sottolineato dalla stampa in questi ultimi mesi, chiedeva risposte alla governance di Bancadria - spiega Gibin, che dell’associazione è il segretario - e non è riuscito ad averne. Come è successo, ed è stato l’esempio più lampante, durante l’assemblea dei soci del maggio scorso dove io stesso, e non sono stato l’unico, sono stato zittito dal presidente Vianello solamente per aver chiesto chiarimenti su alcune vicende”.
L’Associazione si propone quindi di fare da megafono ai tanti soci che, come ha fatto notare Gibin, in questi anni non sono riusciti appieno ad esprimere le loro posizioni. “Mentre in passato quel che proponeva il consiglio di amministrazione era un dogma e metterlo in discussione un tabù - prosegue Gibin - con la nuova Associazione cercheremo di ampliare il dibattito quanto più possibile a tutta la compagine sociale. Ed è per questo che il mio augurio è che i soci aderenti siano il più numerosi possibile. Più forte sarà l’Associazione, più aumenterà la possibilità di un confronto con la governance di Bancadria”.
Il consiglio direttivo dell'Associazione soci di Banca Adria è variegato, mescola figure giovani e di esperienza - soci della bcc Bancadria - e pronto a mettersi al servizio di chi vorrà aderire a questo nuovo gruppo. L’Associazione soci di Banca Adria ha presentato i nomi degli otto che, per ora, guideranno il neonato gruppo. Si tratta di Alessandro Duò, che sarà il presidente, Ivano Gibin, segretario, quindi Sergio Vignaga, Graziano Simoni, Antonio Schiro, Doriano Mancin, Daniele Beltrami ed Enrico Bucatari.
"Volutamente il direttivo sarà successivamente completato - spiega il presidente Duò - per lasciare lo spazio ai soci della banca che vorranno farsi parte attiva nell'Associazione, al fine di perseguire un’ampia partecipazione alle attività della stessa, crediamo che quei principi ispiratori contenuti nello statuto di Bancadria relativi alla cooperazione, alla mutualità senza fini di speculazione privata, all'attenzione verso i soci e agli appartenenti alle comunità locali, allo sviluppo del territorio polesano, possano essere promossi e perseguiti con maggiore efficacia in modo direttamente proporzionale alla partecipazione dei soci alla vita sociale dell'istituto di credito".
Il servizio completo in edicola nella Voce di sabato 5 novembre
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