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Cooperativa Pilamare, il bilancio del 2016 e i propositi per il 2017

Pesca

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Il presidente Zanellato tira le somme: fatturato in calo rispetto ai due anni precedenti. Necessario l'intervento sulla laguna di Barbamarco per frenare il deposito di sabbia.
Fine anno, tempo di bilanci. Anche per la cooperativa ittica Pilamare di Pila è ora di tirare le somme sull’attività svolta e fare il punto su progetti e le iniziative futuri che ruotano intorno alla pesca, prima realtà economica nel Comune di Porto Tolle.



Il presidente della cooperativa Pilamare, Giuliano Zanellato, fa i conti con quanto ottenuto. “La nostra realtà è in crescita da punto di vista della pesca - spiega il presidente - Abbiamo recuperato qualche giorno di lavoro, arrivando ad un monte di 140 ore, nonostante la normativa ne preveda 160. Dunque, che abbiamo pescato di meno è un dato di fatto, ma siamo reduci da un anno in cui non si trovavano sarde. Questo ne ha risentito sul fatturato annuo (fermo ancora ad ottobre)”. Al 31 ottobre 2016 la cooperativa Pilamare chiude con un fatturato pari a 2milioni e 609mila euro di pescato, in netto calo rispetto ai quasi 4 milioni dei due anni precedenti.



Nonostante buoni propositi, l’anno passato ha celato anche delle brutte notizie. “L’unico problema rimane la bocca a sud della laguna Barbamarco, punto in cui è stato pensato di realizzare il porto peschereccio - afferma - Scelta giusta che venne fatta all’epoca, non considerando però l’idea di creare dei moli che potessero trattenere la sabbia. Le correnti, infatti, tendono ad andare verso nord portando sabbia dal Po di Tramontana e facendola depositare sull’unica via navigabile di entrata e uscita dei nostri pescherecci”.



Quindi Zanellato alza la guardia: “Un nostro punto fermo rimane la sicurezza dei nostri lavoratori. Per questo abbiamo più volte chiesto un incontro al presidente Luca Zaia”. Tuttavia, finora sono stati realizzati degli scavi provvisori che nulla hanno a che vedere con una costante manutenzione.



Tra le iniziative future anche quella di regolamentare i rapporti con la vicina Croazia. “Abbiamo in previsione un piano per i piccoli pelagici per razionalizzare la pesca”. Anche dalle associazioni di categoria arrivano segnali. “Ci hanno dato piena disponibilità affinché tutti lavorino con lo stesso obiettivo, quello di regolamentare la pesca per raggiungere un fine comune”.

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