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Volevano rubare la salma di Enzo Ferrari, arrestati

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45 arresti effettuati dei carabinieri di Nuoro. In manette anche un uomo di Stanghella e due vigili del fuoco di Conselve. A due passi dal Polesine e nella bassa padovana un imponente traffico di armi.
Operava fra la Sardegna, l'Emilia e la bassa padovana (fra i fermati ci sono anche un uomo di Stanghella e due vigili del fuoco residenti a Conselve) la banda sgominata di carabinieri di Nuoro che, oltre a trafficare in droga e armi, aveva progettato anche di trafugare la salma di Enzo Ferrari per poi chiedere un riscatto.



A questo scopo erano già stati effettuati anche diversi sopralluoghi, ed erano state inoltre definite, fra alcuni componenti, le modalità di custodia della salma e di gestione dei contatti con i familiari.



La banda aveva messo in piedi un imponente traffico di droga a armi fra la Sardegna ed il nord Italia, Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova e Padova, da dove partivano le armi, e la bassa padovana, dove risiedevano alcuni degli arrestati.



I protagonisti, finiti agli arresti, sono un gruppo di pregiudicati barbaricini (legati alla celebre primula rossa, l'ergastolano Graziano Mesina detto Grazianeddu) che si sono stabiliti da tempo, per ragioni di lavoro, al nord.

Sono 45 complessivamente le persone coinvolte fra quelle arrestate, ai domiciliari e denunciate.
Sequestrati rilevanti quantitativi di cocaina e marijuana, ma anche armi (fucili, mitragliatori, pistole). Il principale canale di approvvigionamento delle armi arrivava da una struttura dell'Esercito nel padovano.



I veneti arrestati sono Giuseppe Mattei, 56enne di Cadoneghe; Paolo Paris, 52 anni, residente a Stanghella; Renato Bazzan, 58 anni, residente a Conselve così come il figlio Willy, 29 anni. Padre e figlio sono due vigili del fuoco, ed erano coinvolti nel traffico di armi.
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