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Il muro che esclude i cittadini dell'Est a Borgo Fiorito

Cavanella Po

PROFUGHI Alcune immagini della recinzione (3).JPG

Borgo Fiorito

A Borgo Fiorito sono ospitati 108 profughi e il prorpietario del residence ha eretto una recinzione facendo infuriare i pescatori dell’Est che da anni abitano nella frazione.
A Cavanella Po, frazione di Adria, in particolare nel complesso immobiliare di Borgo Fiorito, abortito come centro turistico, non decollato come residence ma improvvisamente divenuto un pozzo di San Patrizio nell’accoglienza dei profughi, ospita ormai 108 richiedenti asilo, il doppio di quanti aveva promesso il prefetto Enrico Caterino a inizio anno.



Così gli imprenditori si stanno attrezzando sempre più per mettersi a disposizione della prefettura che smista gli extracomunitari. Ed è guerra tra proprietari. Così accade che il primo a mettere a disposizione il proprio immobile con l’arrivo dei primi profughi nell’ottobre scorso, abbia pensato bene di migliorare le condizioni “ricettive” mettendo una robusta recinzione, subito ribattezzata come “muro” per delimitare lo spazio riservato ai propri “clienti”. Alcuni operai erano al lavoro sulle colonnine di accesso quasi sicuramente per installare dei cancelli.



Così facendo ha mandato su tutte le furie i residenti di un altro immobile, in larga parte persone dell’Est, per lo più pescatori nel Po, che si sono visti esclusi da gran parte dell’area verde che fino all’altro ieri era un bene comune. Qualcuno lascia trapelare l’idea che dietro a questa manovra ci sia il tentativo di spingere queste persone dell’Est, ormai divenute ingombranti, ad andarsene per lasciar liberi altri spazi per altri profughi.



Il servizio in edicola nella Voce di giovedì 10 agosto
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