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Il braccialetto elettronico per controllare i profughi

La proposta di Bergamin

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Il sindaco durante il blitz dell'estate scorsa all'ex bar Diamond

Il sindaco di Rovigo va giù pesante: serve un controllo elettronico dei profughi per garantire più sicurezza e presidio del territorio. Sono stanco di gente che gozzoviglia per la città.
"Controllo elettronico dei profughi per garantire più sicurezza e presidio del territorio".



E' questa la proposta lancia dal sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin, dopo gli ultimi episodi che a Rovigo, come nel resto d'Italia hanno visto alcuni richiedenti asilo finire al centro della cronaca mera.




"Le ultime vicende - ha spiegato Bergamin - dimostrano quanto sia disorganizzato il sistema politico-burocratico italiano per quanto riguarda la gestione dei clandestini-richiedenti asilo.



Si offrono vitto, alloggio, cure mediche, e quasi la cittadinanza, a persone che spesso non rispettano alcuna regola. E i dati definitivi ci dicono che a meno del 10% dei richiedenti asilo, viene riconosciuto la status di rifugiato.



Reputo quindi opportuno che, i richiedenti asilo, vengano costantemente monitorati in quello che fanno di giorno e di notte e nel contempo rimanga traccia dei loro spostamenti.



Se la sera devono essere all'alloggio che li ospita, non li si può trovare a gozzovigliare in giro per la città".



Con questo non viene meno la fiducia nelle cooperative che operano seriamente, ma chi ha delle opportunità dal nostro Paese, deve rispettarne le regole, senza se e senza ma...".



Poi l'affondo: "Non si tratta di limitare la libertà di circolazione o di espressione, ma di operare un controllo maggiore alla luce di molte notizie che dimostrano come questo Paese per molto tempo non abbia regolato adeguatamente i flussi migratori a discapito degli italiani.
Negli ultimi anni sono state stanziate più risorse per gli immigrati - quasi 5 miliardi di euro - che per i nostri giovani, anziani e persone in difficoltà a cui questo governo di sinistra ha destinato solo le briciole.



Propongo quindi che, chi è ospitato nei nostri territori venga controllato giorno e notte con strumenti elettronici all'avanguardia che consentano alle forze dell'ordine di rintracciarlo in tempo reale, e nel caso di problemi di ordine pubblico, venga opportunamente sanzionato e punito con il rimpatrio nel paese di provenienza.



E i costi dovranno essere inclusi nei budget messi a disposizione per la cosiddetta accoglienza, e quindi non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini italiani".
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