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Caso derivati, Comune e gioielli a rischio

Badia Polesine

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L'argomento finanza la fa da padrone nell'ultimo consiglio comunale.
Venerdì sera si è svolto un consiglio comunale a Badia Polesine in cui è stato l’argomento “finanza” a farla da padrone.


Tanti gli argomenti trattati ma ancora una volta la discussione ha toccato il caso “derivati”: accordi finanziari che, dal 2007 al 2010, hanno prodotto un incasso di 856mila euro ma, dal 2010 ad oggi, hanno incominciato a generare flussi negativi che nel 2026 toccheranno l’incredibile cifra di dieci milioni di euro.


Durante l’assemblea è stata ufficializzata la somma stanziata per il pagamento della prossima rata: 300mila euro, cifra inferiore ai 360mila euro che il Comune in principio avrebbe dovuto stanziare.


Una scelta presa dalla giunta, che spera di giungere, trattando con la banca, ad uno sconto di 60mila euro.


Relativamente alla questione sono arrivate le parole di Giovanni Rossi, che sembrano delineare una prospettiva un po’ meno cupa per il futuro della casse comunali: “Mi sono recato alla cassa di risparmio del Veneto, quale sede di banca Intesa Sanpaolo, per iniziare una negoziazione di quelli che sono i nostri derivati finanziari.


Il Comune è risultato soccombente nella causa contro la banca presentata dalla precedente amministrazione però, nel recente meeting, ho riscontrato nei funzionari della banca una positività che fa ben sperare.


La strada è ancora molto lunga, anche perché noi dobbiamo costruire un rapporto che sia legittimo sotto ogni aspetto”.


Sulla "Voce" di domenica 1 ottobre l'articolo completo.
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