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"Chiediamo più chiarezza sul futuro degli ospedali di Adria e Trecenta"

Sanità

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L'Ordine di Medici di Rovigo denuncia la mancanza di personale e i continui tagli subiti dalla sanità polesana.
Tagli continui, mancanza di personale e due strutture ospedaliere dal futuro pieno di incertezze. E questo il quadro della sanità polesana dipinto da Francesco Noce, appena riconfermato presidente dell’Ordine dei Medici, dal vicepresidente Emilio Ramazzina e al consigliere Nerio Pellegrini in occasione della presentazione del rinnovo delle cariche istituzionali per il prossimo triennio.



“La sanità continua a subire tagli indiscriminati - spiega Noce - quest’anno l’Ulss polesana ha avuto 32 milioni di euro in meno rispetto al precedente. E inoltre non c’è chiarezza sul futuro degli ospedali di Adria e Trecenta, due strutture afflitte da una grave carenza di personale. I medici sono costretti a girare da un ospedale all’altro, basti pensare che c’è un primario di ginecologia per tutte e tre le strutture dell’Ulss”.



Nelle scorse settimane poi, l’Ulss 5 polesana ha annunciato un accordo con l’Ulss 9 Scaligera che consentirà ai mezzi di soccorso di portare i pazienti di Bergantino e Melara al più vicino ospedale di Legnago e non più al pronto soccorso di Trecenta. “Questa decisione mi lascia perplesso - spiega Noce - se vengono a mancare anche i ricoveri oltre al personale, il passo successivo sarà la chiusura dell’ospedale. Chiediamo maggior chiarezza da parte della Regione sul futuro delle strutture di Trecenta e di Adria”.

Il servizio completo sulla Voce in edicola il 15 ottobre
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