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Cresce la febbre da referendum: file nei comuni

Verso il voto

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Lunga coda all’ufficio elettorale del comune di Rovigo. In molti chiedono il duplicato della tessera, ma ai seggi basta soltanto la carta d’identità.
Sale la febbre da referendum per l’autonomia. E in mattinata, all’ufficio elettorale di palazzo Nodari, al primo piano del municipio di Rovigo, si è formata persino una nutrita colonna di persone. Tutti in fila, nel corridoio e fin fuori dalla porta che divide quest’ultimo dall’androne delle scale, per chiedere il duplicato della tessera elettorale.



Un documento - tra l’altro - nemmeno necessario per partecipare alla consultazione in programma per domenica. Perché il referendum regionale per l’autonomia del Veneto prevede che gli elettori possano presentarsi al seggio esclusivamente con la carta d’identità (o patente, ma solo se rilasciata dalla prefettura). La tessera elettorale, infatti, non verrà timbrata: per dimostrare la partecipazione al voto, sarà consegnato ad ogni elettore un apposito certificato.



Dunque, tutti in fila sì, ma per un documento tutto sommato inutile, in vista di questa scadenza elettorale (ma buono, al limite, per le prossime). Un particolare, comunque, che dimostra dal punto di vista pratico l’interesse della gente per questo referendum.
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