Una polesana alla Maratona di New York

Martina Romagnolo, avvocato ed ex consigliere e capo gruppo della maggioranza del comune di Villadose, 37 anni, ha partecipato concludendo il percorso di 42 km in 6 ore e 39 minuti con il sostegno sui social di tantissime persone amiche e conoscenti che la incitavano con affetto.


Raggiunta per farci raccontare le sue emozioni ed il suo entusiasmo ci ha detto: “Sono partita un po' inconsapevole, mi ero allenata ma non di certo in maniera seria come fa un vero runner. Il mattino della maratona hai una levataccia alle 4.30 per partire e raggiungere Verazzano verso le 7.00. Ci hanno fatto entrare poco alla volta: eravamo in 50mila. Anche lì ero ancora allegra ed inconsapevole di tutto. Mi gusto tè caldo e ciambelle e chiacchiero con chiunque. Quando tocca a me mi infilo nel mio corral e da lì capisco che sto facendo sul serio. Parte l'inno americano dal vivo: brividi. Colpo di cannone e si parte. Il percorso è una festa continua la gente ti incita, urla e offre di tutto: ho New York tutta per me, una roba incredibile. La cosa più bella sono i bambini che attendono perché tu gli dia il 5, è incredibile vedere la loro gioia. I primi 20 km sono volati- continua euforica Martina Romagnolo- la salita terribile, il silenzio, il vuoto di persone poi si intravede di nuovo il pubblico e lo sconforto se ne va, ai 30 km sono in anticipo vado e corro verso il finish! Penso alla mia famiglia, ai nipotini che tifano per me, alle amiche che mi dicono di non mollare. Alle 17.00 corro da 6 ore sotto la pioggia ma c'è gente e mi trascinano letteralmente al traguardo. Quando vedo il cartello degli ultimi 800 metri scoppio a piangere: sono felice e orgogliosa di me stessa e accelero anche se ho 41 km sulle gambe. Vedo il traguardo e penso: ho vinto! Non sono arrivata prima ma ho vinto. Mi mettono la medaglia: piango e rido all'unisono”.



Il servizio completo sulla "Voce" di giovedì 9 novembre.