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Famosi atleti professionisti beccati a coltivare marijuana

L'indagine

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Nei guai un pallavolista di 28 anni che gioca in una squadra del Basso Polesine e il fratello di 36 anni, asso del basket. Coltivavano cannabis in un casolare nella zona di Portomaggiore.
Assi dello sport e coltivatori di marijuana. Sarebbe questa la doppia vita di un pallavolista di 28 anni che gioca in una squadra del Basso Polesine e del fratello di 36 anni, giocare di basket un tempo in serie A, adesso in una squadra del bolognese.



A far venire a galla la loro seconda attività è stata un’indagine dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Portomaggiore. I militari, dopo una lunga e complessa inchiesta, hanno denunciato, nei giorni scorsi, sia il pallavolista A. D., sia il fratello cestista L. D. Entrambi avrebbero dato vita infatti, a una coltivazione di marijuana in una zona rurale di Portomaggiore, nel ferrarese. Le piante di cannabis venivano coltivate all’interno di un casolare che i militari, al momento dell’irruzione, hanno trovato disabitato, ma non...vuoto.



Le stanze dell’edificio, infatti, erano occupate da tutte le attrezzature normalmente utilizzate da chi ha il pollice verde per coltivare droga leggera. Lampade, generatori di corrente, bruciatori per riscaldare gli ambienti, contenitori d’acqua per un valore totale di diverse migliaia di euro. I due fratelli, insomma, non si erano fatti mancare nulla. Anzi avevano allestito una vera e propria “bottega” della droga.



Di marijuana pronta allo spaccio e quindi all’uso i militari ne avevano sequestrata parecchia: circa 3 chili e di buona qualità. Dalle analisi condotte nei giorni immediatamente successivi al blitz, era emerso infatti che lo stupefacente aveva un buon principio attivo, tanto da poter corrispondere a circa 20mila dosi.



I carabinieri, una volta scoperto il laboratorio abusivo di coltivazione della cannabis, lo avevano smantellato, provvedendo a sequestrare sia le foglie essiccate e pronte allo spaccio, sia le attrezzature usate dai due insospettabili “agricoltori”. Le indagini successive avevano portato ai due fratelli, che nei giorni scorsi sono stati denunciati alla Procura di Ferrara e che dovranno rispondere di coltivazione e detenzione di droga ai fini di spaccio.



Per entrambi, quindi, la prossima sfida non si disputerà su un campo da pallavolo o da pallacanestro ma nell’aula del Tribunale.

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