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"Mi sono intascato i soldi delle tombe"

Castelmassa

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L’ex dipendente comunale confessa i reati di peculato e falso di fronte ai giudici. Il 63enne si è intascato i soldi con l’intenzione di restituirli. Era in difficoltà economica.
I soldi se li è intascati, ma aveva intenzione di restituirli. Un prestito momentaneo per far fronte a una situazione di difficoltà economica. Queste le parole pronunciate ieri pomeriggio da Eugenio Bizzi davanti al Collegio del Tribunale di Rovigo.



Il 63enne, ex dipendente del Comune di Castelmassa e addetto ai servizi cimiteriali, ha confessato di essersi appropriato dei 4.400 euro che nel 2011 i figli di un defunto avevano versato per acquistare due loculi: uno per il padre e uno per la madre, morta poco dopo. Al dipendente tuttavia non viene contestato soltanto il peculato per essersi intascato soldi che in realtà spettavano alle casse comunali, ma anche il reato di falso.



Il 63enne, infatti, avrebbe falsificato i documenti per far credere che la somma fosse stata correttamente versata nel conto comunale, quando in realtà non era affatto così. Come lui stesso ha ammesso ieri in aula, difeso dall’avvocato Ezio Conchi. La confessione ha impresso una svolta inattesa al processo in cui il Comune di Castelmassa, rappresentato dall’avvocato Stefania Tescaroli, si era costituito parte civile per ottenere il risarcimento del danno subìto.



La prossima udienza è stata fissata per l’8 febbraio, ma Bizzi sarà in Tribunale anche per un’altra causa analoga, risalente al 2013 e per la quale ha chiesto il rito abbreviato. In quest’ultimo caso l’accusa che pende su di lui è soltanto di peculato e non di falso, dal momento che il 63enne si sarebbe intascato i 5.200 euro versati da tre diverse famiglie per l’acquisto di altrettante tombe.

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