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Firme false sulle liste elettorali, ci sono 4 condanne

La sentenza

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A processo c'erano sei ed ex politici polesani con l'accusa di falso, poi riqualificata in reato elettorale. Fra i condannati un ex sindaco, un ex vicesindaco e l'ex segretario della Lega.
Per presentare le liste elettorali avevano utilizzato firme false. Si è concluso con due assoluzioni e quattro condanne il processo a carico di alcuni politici ed ex politici polesani. Oggi pomeriggio (11 dicembre) è calato il sipario su un processo che ha fatto discutere. E sul quale in ogni caso all'inizio del prossimo anno arriverà la prescrizione



Il fatto risale al 2010, prima delle elezioni provinciali e regionali. Le liste sono relative a Forza Nuova, Alleanza di Centro e Unione Nord Est. Gli imputati con l'accusa di falsità in atto pubblico commessa da pubblico ufficiale, falsità materiale e falsità ideologica erano sei. Contestazioni che il giudice Silvia Varotto ha però riqualificato in reato elettorale.



Assoluzione piena per Michele Raisi, all'epoca consigliere provinciale, e Antonio Mosca. Condanna a un anno, pena sospesa, invece per Antonello Contiero, allora consigliere provinciale della Lega, e Massimo Girotto, esponente di Forza Nuova. Un anno e 5 mesi, pena sospesa, per Marco Ferro, allora sindaco di Taglio di Po, Virginio Mantovan, all’epoca vicesindaco di Porto Viro.



Le indagini erano state condotte dalla Digos, dopo che facendo alcune verifiche, i funzionari del comune di Badia Polesine e di Rovigo si erano accorti di alcune incongruenze. Come il fatto che alcuni firmatari erano morti da anni.


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