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Ultimatum a Trombini e Zanellato

Consvipo

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Il centrodestra pronto a dare l'ultimatun a Trombini per sfiduciare il presidente del Consvipo Angelo Zanellato.
Ed adesso il presidente Trombini deve decidere da che parte sta sulla questione Consvipo. La patata bollente è nelle sue mani e dopo i tentennamenti delle ultime settimane, e la sfida lanciata dal sindaco di Rovigo solo lui può decidere se dare la svolta al Consorzio di sviluppo o continuare a tenere in piedi, con equilibrismi cerchiobottistici la poltrona del presidente del cda Angelo Zanellato, considerato praticamente da tutti un ostacolo alla riforma del Consorzio.


Al momento, infatti, l’impressione è quella di un presidente della Provincia che sta cercando di tenere un piede in due scarpe, mandare segnali per chiedere le dimissioni di Zanellato salvo poi non andare fino in fondo e ritirare la lancia in resta che aveva preparato. Il sospetto che gira è che Trombini sia preso tra l’incudine e il martello, da una parte la maggioranza dei sindaci che chiedono un netto cambio di passo sul Consvipo, a partire dal cambio di guida e quindi la rimozione del cda. Dall’altra parte una porzione del Pd che continua a sostenere Angelo Zanellato e che potrebbe minacciare la stessa maggioranza provinciale che si regge su un asse trasversale.


Eppure la politica e i partiti si stanno muovendo. Ed hanno dato una sorta di ultimatum ad Angelo Zanellato che è poi anche un ultimatum a Trombini. Si tratta di una mozione di sfiducia che potrebbe essere formulata nel giro di pochissimi giorni. E così il numero uno del cda di Consvipo avrebbe una settimana, forse meno, di tempo per rassegnare le dimissioni e andarsene senza una palese defenestrazione. In caso contrario scatterà una mozione di sfiducia. Che per presentarla, e poi essere approvata, ha già ora numeri sufficienti. Che però hanno bisogno del sostegno di Trombini. La Provincia detiene il 44% delle quote e la sua volontà è dunque già più di metà dell’opera per qualsiasi azione. Eppure Trombini fino ad ora nicchia, forse a causa di un patto segreto che tre anni fa lo ha portato alla presidenza della Provincia, come qualcuno da tempo sostiene (sostegno del Pd in cambio della riconferma di Zanellato al Consvipo). Ricostruzioni che possono anche essere bollate come fantasiose ma che dimostrano la condizione della politica di Palazzo Celio.


Pronta a scendere in campo ci sarebbe anche Forza Italia. Piergiorgio Cortelazzo, commissario provinciale di Fi dice che “il Consvipo può essere uno strumento importante. Ma va riformato radicalmente, in un’ottica di area vasta. Per questo però occorre una governance nuova. Ripartire con una squadra che sia rappresentativa di tutte le sensibilità e le territorialità. Azzerare il vecchio e ripartire”.


Insomma il benservito all’attuale cda sembra quasi bipartisan. Tanto che anche i sindacati sono pronti a scaricare Zanellato. Basta leggere il comunicato diffuso dopo il vertice in prefettura, dove si diceva che se per sbloccare lo stallo del Consvipo serviva una nova governance allora la strada potrebbe essere quella, e quindi il cambio del cda. Insomma la poltrona di Zanellato ormai si regge davvero su pochi e traballanti supporti. Trombini, come richiesto dal sindaco di Rovigo, ha il cerino in mano. Se però lo regge troppo a lungo rischia di bruciarsi, e no solo le dita. E quindi veder evaporare ogni possibilità di candidatura al parlamento nelle file del centrodestra.
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