Il liceo classico Celio Roccati in via Badaloni a Rovigo
Il trasloco in Commenda sembra deciso. Ma il presidente della Provincia precisa di essere stato coerente e trasparente.
Il Celio si prepara a traslocare. Dal settembre 2018, salvo clamorosi dietrofront il liceo classico si trasferirà all’ex Marco Polo della Commenda. Ma le proteste sono destinate a durare ancora a lungo e sembrano in grado di mantenere il punto di domanda sull’effettivo inizio del trasloco, che potrebbe durare il tempo necessario al restauro dell’edificio di via Badaloni, a patto che si riesca a recuperare le somme necessarie all’intervento.
Al centro delle proteste ci è finito anche il presidente della Provincia Marco Trombini, che però chiarisce: “Agli studenti in assemblea lo scorso 14 dicembre ho detto che ogni decisione sarebbe stata presa dopo una posizione ufficiale della preside. E per posizione ufficiale intendevo un documento scritto, cosa che non aveva mai fatto nonostante a parole avesse detto più volte di voler trasferire la scuola in Commenda. Non sapevo che aveva firmato il documento poi inviato a tutte le classi dell’istituto. A voce si conosceva quella che poteva essere la sua decisione, non confermata però da atti ufficiali. Il documento firmato da lei non l’avevo ancora visto”.
Trombini quindi rivendica di aver tenuto un condotta lineare e coerente. “Anche perché - continua - non sono certo stato io a sognarmi di trasferire il Celio in Commenda. Quando mi venne avanzata la proposta per la prima volta, due anni fa, mi era stato detto che c’era la volontà di quasi tutti. Poi si sono scatenate le polemiche. Se ho commesso un errore l’ho commesso proprio due anni fa, la cosa poteva essere gestita in maniera diversa, spiegata”. I fatti sono però che la bonifica dall’amianto all’ex Marco Polo è ultimata, mentre in via Badaloni le problematiche restano tante. “Chi da due anni sta tuonando contro il trasferimento - continua - non ha fatto niente per cercare fondi. E soprattutto non ha alcuna responsabilità in caso di incidenti al Celio. La preside pastorelli risponde in prima persona, ovvio che chieda massime condizioni di sicurezza in una scuola. Cosa che al momento in via Badaloni non è possibile”. Dal 1997 ad oggi al Celio sono stati fatti lavori per oltre 500mila euro “e stiamo pensando di cercare fondi in Regione e al Gal Adige. In ogni caso servirebbe tempo e durante i lavori le aule dovrebbero spostarsi”. L’obiettivo sarebbe quindi quello di trasferire il Celio all’ex Marco Polo, con i proventi della vendita di palazzo Campo sistemare il Roccati.
“Purtroppo - constata Trombini - la vicenda del Celio ora sembra un delirio con attacchi anche personali, magari con l’obiettivo, da parte di qualcuno, di ottenere qualche voto in più”. Trombini ne ha anche per l’amministrazione Bergamin che da tempo appoggia che si oppone al trasferimento: “Troppe volte corre dietro alla protesta per cavalcarla. Ma gli studenti che attualmente sono in Commenda sono forse studenti di seri B? Perché considerare il trasferimento, anche temporaneo, in quel quartiere come un declassamento? Al primo posto deve esserci la sicurezza.
Trombini, inoltre, non ha per niente gradito che all’entrata del liceo Celio, l’altro giorno, per qualche ora fosse stato esposto lo striscione con la scritta “Trombini e dirigente, agli studenti non si mente”.
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