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Da Brexit a Webete, le parole del 2018

Cultura

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Il termine bacaro, dopo anni di frequentazioni veneziane, è diventato italiano a tutti gli effetti.
“Brexit”, “sviluppismo” e “ciclostazione”. Ma anche - a sorpresa - “bacaro”, nata a Venezia e diventata nazionale. Sono 250 i nuovi lemmi che la squadra che edita il dizionario Zingarelli ha inserito nell’edizione 2018. E tanti altri termini sono invece tenuti “sott’occhio” per l’anno che è appena cominciato. “Webete”, per esempio, che lanciato nel 2016 dal giornalista Enrico Mentana, non è ancora “in regola” per entrare di diritto nel Tempio della lingua italiana.


Tra i redattori della Zanichelli, impegnato sia nella creazione dei libri scolastici, che nel lavoro certosino del mitico dizionario, c’è Andrea Zaninello, 32enne linguista originazio di Porto Tolle.


Come hanno fatto i nuovi lemmi entrati di diritto nello Zingarelli a ottenere questo onore?
“Parole nuove vengono inventate e utilizzate quotidianamente da chi parla e scrive una lingua, ma solo alcune entrano nel vocabolario. Infatti, ci sono criteri precisi per l’inserimento di un nuovo termine all’interno di un dizionario: innanzitutto la frequenza d’uso in testi significativi e autorevoli in lingua italiana, per esempio nei quotidiani, nelle riviste periodiche, in libri di letteratura e saggistica; in secondo luogo, la qualità della parola, cioè il fatto che sia ben formata dal punto di vista morfologico e lessicale secondo le norme della lingua italiana; infine, la sua permanenza nel tempo, cioè il fatto che sia in uso da abbastanza tempo da essersi sedimentata nella nostra lingua e che, per le sue caratteristiche, si possa prevedere che durerà nel tempo, continuando a essere utilizzata produttivamente anche in futuro”.


In sintesi quali sono le parole più innovative del 2017?
“Ci sono parole e locuzioni nate per innovazioni culturali, legislative o tecnologiche, come post-verità, sviluppismo, Brexit, coparentale, ciclostazione. Sono stati inseriti modi dialettali, colloquiali o gergali come bacaro, ingellato, flaggare. Sono state accolte nuove accezioni e nuove locuzioni collegate a parole già presenti, come spaccare, lapsus digiti, alternanza scuola-lavoro, o ancora mi piace o amicizia relativamente ai social network. Ci sono parole e locuzioni provenienti da altre lingue, come memoir, hater, Spannung, photo opportunity ma, nonostante i ricorrenti allarmi sulla scomparsa dell'italiano, le parole straniere accolte nel vocabolario rimangono meno del 2% del totale”.


Sulla "Voce" di martedì 2 gennaio l'intervista completa.
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