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Sim e hard disk sequestrati acquisiti come prova

Caso Tesoro

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Stamattina davanti al gip si è chiuso l'incidente probatorio dell'indagine a carico del comandante della polizia locale Giovanni Tesoro.
Caso Tesoro: una copia delle informazioni contenute sulle sim e sui computer sequestrati è in mano al Tribunale di Rovigo. Si è chiuso ieri mattina l’incidente probatorio chiesto dal difensore del comandante della Polizia locale.



L’avvocato Marco Petternella del foro di Rovigo aveva fatto richiesta di ammissione all’incidente probatorio a giugno del 2017, chiedendo quindi l’intervento del giudice per le indagini preliminari. Una richiesta che stamattina davanti al gip Pietro Mondaini è andata a buon fine. I dati estratti dai supporti informatici e tecnologici in uso al comandante (sim dei cellulari, hard disk e schede di memoria) sono stati acquisiti come prove in vista dell’eventuale processo al numero uno dei vigili urbani.



Tre le ipotesi di reato per cui Tesoro è indagato: peculato, abuso d’ufficio e falso. A lanciare il sasso nello stagno sarebbe stata una lettera anonima inviata al segretario generale del Comune Maria Cristina Cavallaro. Lettera che lo stesso Tesoro, una volta venutone a conoscenza, ha fatto arrivare alla Procura.



Nell’esposto veniva accusato di un uso disinvolto della Panda di servizio e di una gestione anomala del comando, con turni massacranti e straordinari non autorizzati.



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