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Dopo Spelacchio arriva Eterno

Siamo alle porte del Carnevale, ma di smantellare l’albero non se ne parla. Oltre ogni limite.
C’è Spelacchio, che a Roma di sé ha lasciato solo il ricordo, marcendo prima del previsto.



E c’è “l’Eterno”, l’albero di Natale che a Rovigo avrebbe anche fatto il suo dovere senza troppi strascichi di polemiche, ma rimane lì alto su piazza Vittorio Emanuele II, fuori ogni tempo limite.



Mercoledì tra un piano e l’altro del Comune circolavano ancora scatoloni con gli addobbi dorati e a forma di regalo, usati per il salone d’onore.

Si sa che “disarmare” l’albero di Natale è sempre triste, ma giunti a metà gennaio l'atmosfera natalizia è ormai svanita da un pezzo.



Anche perché il fusto che proviene dall'Austria ed è stato issato il 4 dicembre scorso, è sempre più isolato.

Asm Set, che ha provveduto agli addobbi, li ha rimossi, e Trivellato che ha garantito le luci, le ha spente, attorno il villaggio natalizio e le casette di legno sono progressivamente sparite.



Ma per quanto riguarda l'albero, nulla ancora si è mosso.



Il servizio completo su La Voce di venerdì 19 gennaio.
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