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Un fiume di soldi sporchi

200 casi di riciclaggio

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In Polesine si registrano circa 200 segnalazioni di riciclaggio di denaro all'anno. Un giro d'affari milionario.
Quasi 200 segnalazioni di riciclaggio di denaro sporco all’anno. In Polesine il rischio di riciclaggio di denaro derivante da attività illegali, e per finanziarle, è elevato ma non ai livelli di altre province italiane.
Un fiume di denaro che gli italiani, e i polesani, spendono ogni anno in attività illegali.


Secondo l’analisi condotta dalla Cgia di Mestre in provincia di Rovigo ci sono fra le 80 e le 110 segnalazioni di casi di riciclaggio ogni 100mila abitanti. Considerato che in Polesine ci sono poco più di 240mila abitanti, risulta che le denunce di questo tipo di reato sono tra le 160 e le 210 all’anno. Il dato, elaborato dall’associazione di Mestre, si riferisce al 2016 e fa parte di uno studio relativo al volume d’affare delle attività illegali.


Per quel che riguarda il riciclaggio (che comprende anche finanziamento del terrorismo e dei programmi di proliferazione di armi di distruzione di massa) la posizione del Polesine non è fra le peggiori d’Italia, anzi, al vertice del giro d’affari per riciclaggio, o meglio delle segnalazioni e denunce, ci sono grandi città come Milano e Napoli, ma anche centri minori come Como, Varese, Imperia, Verbania-Cusio-Ossola, Rimini e Prato.


Le segnalazioni di riciclaggio, in Polesine come negli altri territori, si riferiscono al riutilizzo di denaro frutto di attività illecite, di reati che possono essere commessi sia all’interno dello stesso territorio che in altre province.


La Cgia di Mestre ha calcolato che ammonta a 19 miliardi di euro all’anno la spesa degli italiani in attività illegali.
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