Antifascismo, circolo dem intitolato a Giacomo Matteotti

ROVIGO – Giornata dedicata alla memoria e all'antifascismo quella di oggi, 29 gennaio, per il circolo Pd di Badia Polesine. Fra tanti ospiti si è tenuta, infatti, la cerimonia di intitolazione del circolo al martire socialista Giacomo Matteotti. Presenti il deputato polesano Pd (ricandidato alle politiche del 4 marzo) Diego Crivellari, la collega alla Camera Giulia Narduolo ed il collega Emanuele Fiano, primo firmatario della proposta di legge contro la propaganda fascista che, infatti, è stata ribattezzata con il suo nome. “Con del circolo del Partito democratico di Badia Polesine – afferma Crivellari - abbiamo lasciato un segno ed un monito politico importante, un segno di progresso nella concomitanza con il riconoscimento di museo nazionale della casa natale di Fratta Polesine”. Il moderatore dell'evento è stato il giornalista Paolo Aguzzoni, presente anche il professore universitario Romanato. “La figura di Matteotti che ho cercato di descrivere anche nel mio ultimo libro – continua il deputato Pd - è innegabilmente un faro per la nostra azione politica, non solo come rappresentanti del Partito democratico ma in particolar modo per noi politici e parlamentari polesani”. L'onorevole Fiano ha tracciato nel suo interessante intervento il pericolo alle porte dei “nuovi fascismi” nel contesto europeo e dunque dell'attualità dell'antifascismo. Dall’accademico Romanato una ricostruzione attenta delle fonti di indagine sulla vita del martire e sulla Casa Museo ricordando come l’impegno di Crivellari e della onorevole Giulia Narduolo in Commissione cultura abbia permesso già a dicembre scorso di avere come legge dello Stato il riconoscimento di monumento nazionale. Ad introdurre i relatori il giovane segretario di circolo di Badia, mosso da un forte impegno, Enrico Mercadante, che ha spiegato il motivo dell'intitolazione, prima a Celio Rosolin, figura di grande importanza per la comunità badiese e che continuerà ad essere ricordato dal Circolo Pd, “ma nella volontà – conclude Crivellari - di dare un segno della forte attaccamento del polesine ai principi della democrazia e della libertà”.