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Polesine al vertice delle cambiali protestate

Lo studio

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Il Polesine in testa alla classifica nazionale per il valore medio dei pagherò protestati, oltre 2mila euro di media.
Il Polesine ai vertici del valore medio dei pagherò. Nella graduatoria dei protesti la provincia di Rovigo registra un dato che la proietta in cima al classifica nazionale.


In Polesine i protesti, nel periodo tra gennaio e settembre 2017, sono stati 785. Il loro importo medio è stato di 2.247 euro il valore più elevato dell’intero Belpaese. Di questi protesti 688 sono state le cambiali per un importo medio di 1.449 euro.
Il protesto è l’atto con cui un pubblico ufficiale autorizzato, (notaio, ufficiale giudiziario, segretario comunale), constata la mancata accettazione di una cambiale o il mancato pagamento di una cambiale, di un vaglia cambiario, di un assegno bancario o postale. In pratica il protesto è il procedimento con il quale viene dichiarato pubblicamente il mancato pagamento della somma indicata nel titolo di credito.


A livello nazionale i protesti risultano dimezzati, ed anche in polesine sono in calo. Ma a preoccupare è l’ammontare medio della cambiare protestata.
Il protesto quindi è un mancato pagamento, un debito, quindi, che salta per aria.


Dietro al Polesine, nella classifica del valore medio ci sono Fermo (2227 euro di valore medio) e Frosinone (2.191 euro). capovolgendo la graduatoria, i territori più virtuosi sono La Spezia (330 euro), Belluno (614) e Livorno (700).
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