ROVIGO - Se c'è una cosa buona delle nuove schede ospedaliere approvate dalla Regione Veneto è che hanno saputo unire un intero territorio, quello Polesano, che dice a gran voce "no" alle modifiche apportate che penalizzerebbero gli ospedali di Adria, Rovigo e Trecenta. Questa mattina, infatti, davanti all'ospedale di Rovigo si sono dati appuntamento tutti i sindaci polesani, guidati dal presidente della Provincia Ivan Dall'Ara, per chiedere a gran voce delle modifiche alle schede ospedaliere presentate in Regione e che vedranno l'approvazione definitiva mercoledì prossimo. "Ho già promosso un incontro in Provincia tra sindaci, Regione e Ulss 5 polesana - spiega Dall'Ara -. Da quì è scaturito un documento che l'assessore Cristiano Corazzari ha già portato in Regione e in seguito del quale sono state apportate alcune modifiche per non penalizzare il nostro territorio. Ma non bastano: bisogna considerare le caratteristiche del Polesine, un territorio stretto e lungo, che va dal Delta a Castelmassa: si deve ragionare in chiave locale per dare un servizio di qualità a tutti i cittadini. Spero che Corazzari voglia raccogliere ulteriormente le nostre istanze e portare in discussione prima che sia troppo tardi". Ecco le richieste dei sindaci: "Per quanto riguarda Adria - spiega Omar Barbierato, sindaco di Adria -, deve mantenersi un ospedale Spoke e deve essere riconosciuta la sua specificità territoriale proprio per garantire anche ai bassopolesani il diritto alla salute, al di là del parametro ministeriale del numero di abitanti di riferimento: il Polesine ha questa conformazione fisica per cui andare da una parte all'altra richiede oltre due ore, non si può ragionare come in zone concentriche. Chiediamo poi il ripristino delle apicalità come chirurgia, urologia, pediatria, radiologia, farmacia, direzione medica, psichiatria, e l'integrazione di posti letto per chirurgia, urologia, pediatria, psichiatria, ostetricia, ortopedia". In prima fila anche Antonio Laruccia, sindaco di Trecenta: "Chiediamo il ripristino delle apicalità di chirurgia e conseguente integrazione dei posti letto per terapia intensiva, chirurgia e psichiatria". Con lui tutti i colleghi sindaci, partendo da Franco Vitale, presidente della conferenza dei sindaci, che spiega: "Siamo contenti che a Rovigo sia stato ripristinata l'apicalità di neuroradiologia, ma serve di più per il nostro territorio. Non vogliamo l'impoverimento delle strutture, che sono un punto di riferimento per tutti i cittadini, spesso costretti a rivolgersi a strutture di altri territori o a privati". Alle loro richieste, per il momento, risponde il direttore generale dell'Ulss 5 polesana, Antonio Compostella: "Alcune richieste sono già state accolte dalla Regione - afferma -. Ad esempio a Rovigo resta l'apicalità di neuroradiologia, mentre su Adria si è ripristinata quella di chirurgia e di urologia, così come alcuni posti letto che erano destinati al week surgery sono stati destinati a degenzie ordinarie, e quindi utilizzabili tutta la settimana. Per quanto riguarda pischiatria, invece, la proposta è di unificare i tre reparti degli ospedali, creandone uno unico a Rovigo con 24 posti letto. Tutto sommato devo dire che la Regione ha risposto positivamente alla richiesta dei sindaci, come direttore generale sono soddisfatto delle ultime modifiche migliorative attuate. Ora vedremo che succederà entro mercoledì prossimo, quando sarà detta l'ultima parola".
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