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ROVIGO

Picchia il mendicante rom con una spranga: condannato

Condannato un artigiano del centro

Folle litre tra Rom in strada botte e traffico paralizzato

ROVIGO - L’aggravante relativa all’odio razziale, inizialmente contestata, è venuta meno. E l’ipotesi di reato di lesioni è stata riqualificata in quella di percosse. Alla fine, comunque, per l’imputato è pero arrivata una condanna a una pena di cinque mesi di reclusione. Il giudice ha ritenuto di non concedere la sospensione condizionale della pena, alla luce della matrice, ritenuta ideologica, del reato.

A incassare la condanna, un artigiano del centro, accusato di avere picchiato con un tubo un mendicante di origine Rom. Il cartello che reggeva, secondo questa ricostruzione dei fatti, diceva: “Aiutatemi, ho perso lavoro, ho due bimbi, molto grazie”. Il rom, di 38 anni, si sarebbe trovato a un incrocio stradale della città. La sua vista avrebbe scatenato la rabbia inconsulta di un rodigino sui 50 anni, un artigiano piuttosto noto in città. Incrociando il 38enne, avrebbe perso il controllo. Avrebbe fermato la marcia del proprio furgone e ne sarebbe sceso impugnando un tubo di oltre un metro di lunghezza.

Con questo, avrebbe cominciato a picchiare. A calmarlo non sarebbe valso neppure l’intervento di una 50enne, accorsa in aiuto del 38enne. “Fatti i fatti tuoi - avrebbe detto l’aggressore - altrimenti te lo do in testa”. I fatti, per come sono stati ricostruiti dall’accusa, sarebbero risalenti all’autunno del 2018. A difendere l’imputato, l’avvocato Massimiliano Bellinello del foro di Rovigo, che, come detto, è riuscito a fare venire meno l’aggravante dell’odio razziale, originariamente contestata ed estremamente pesante, ma anche a fare in modo che l’ipotesi di reato passasse da lesioni a percosse, una fattispecie decisamente più leggera. Non ha però potuto evitare la condanna.

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